Finalmente la parola passa al campo, panacea di tutti i mali. Finalmente potremo tornare a parlar solo e soltanto di calcio giocato. E dopo un’estate così, è già di per sé un motivo di grande giubilo. Il Varese c’è, respira, il cuore batte di nuovo sul campo, proprio come ama ripetere il suo presidente Gabriele Ciavarrella.
La prima uscita del Varese Calcio, sia anche solo un’amichevole, non sarà una partita che ci dimenticheremo facilmente. Dopo un’estate in cui è successo di tutto, ma veramente di tutto, talmente tanto che non ci potremo ricordare ogni cosa, e forse è meglio così . Non ci sono pretese di risultato o di prestazione, per fortuna, ma solo la piacevole voglia di rivedere i biancorossi in campo.
Giovani e meno giovani, per la maggior parte varesini, con un solo fil rouge rispetto al Varese che fu: Francesco Luoni, eroico reduce dalla Serie B, che si rimette in gioco da capitano, e ci mancherebbe altro. Perché in fin dei conti aspettavamo solo questo, tornare a vedere il Varese sul rettangolo verde. Vincerà, perderà, poco importa stavolta. Anche perché, parliamoci chiaro, dopo dieci giorni di lavoro, non si può pretendere nulla. Per dare vita sotto la stella giusta a questo nuovo Varese, ieri tutta la squadra ha ricordato i campioni Franco Ossola ed Alfredo Binda, posando per una foto davanti i loro busti allo Stadio. A questi due busti, tra l’altro, il presidente del settore giovanile Maccecchini vuole aggiungere anche quello di Borghi, a sue spese.
A Stresa, oggi pomeriggio alle 17.30, sarà un inizio storico, e non sarà comunque una scampagnata, perché mister Melosi è un martello, e come lui il suo fedele preparatore atletico Ciro Improta, che ha messo a dura prova la resistenza dei calciatori in questi giorni di allenamento. Ciò che Melosi chiede in allenamento, poi in campo lo pretende.
E ce lo spiega così, a modo suo, senza troppi giri di parole: «E’ la prima uscita e comunque sia ci teniamo a non fare figure del cavolo. Certo, dobbiamo ricordarci che questa società è nata il 31 luglio e dopo quindici giorni la squadra è già in campo per un’amichevole. Per me non conterà il risultato, ma cercherò in ogni caso di portare a casa qualcosa di buono da questa partita». Mancherà di
certo qualche pedina fondamentale nello scacchiere di Melosi, che ha saggiamente deciso di non rischiare nessuno dei giocatori acciaccati: «Mancheranno di sicuro Giovio e Marrazzo, e come loro anche Pacifico. Hanno avuto dei problemi fisici, motivo per cui non mi sembra il caso di rischiarli. Darò l’occasione a tanti giovani di giocare e di mettersi in mostra, così avrò anche io la possibilità di valutarli meglio. In dubbio c’è anche Cappelloni, oltre ai già citati».
Detto che non ci sono particolari ambizioni di risultato, viste anche le numerose e prestigiose assenze, Melosi chiede comunque qualche conferma ai suoi: «Sarà sostanzialmente un allenamento, come ho detto ci servirà per valutare qualche giovane che abbiamo in casa ma allo stesso tempo mi aspetto di vedere qualcosa di positivo dalla squadra in campo. Ci sono un paio di concetti sui cui ho insistito parecchio, voglio che vengano messi in pratica. Questa amichevole ci sarà utile, dai ragazzi più giovani mi aspetto delle risposte in partita dopo tutti questi allenamenti».
In pochi giorni, il direttore sportivo Giorgio Scapini è riuscito a mettere nelle mani di Giuliano Melosi una rosa quasi completa, di cui il mister è più che soddisfatto: «La rosa siamo quasi riusciti a completarla, ed è una rosa importante di assoluto livello. Manca ancora qualche pezzo per renderla del tutto completa, ma abbiamo tempo per farlo e soprattutto non abbiamo alcuna fretta».