LUINO Si presentava come un ispettore di polizia in servizio in un commissariato milanese ma il suo vero mestiere era quello di truffatore. Per questo un uomo di 33 anni, residente a Taranto, è stato denunciato per furto, truffa, usurpazione di titolo, falso materiale in scrittura privata e sostituzione di persona. Sulla sua strada, infatti, ha incontrato i poliziotti veri, del commissariato di Luino, che lo hanno messo con le spalle al muro. Tutto è nato dalla denuncia di una donna, residente proprio nella città rivierasca. Che era stata avvicinata dal finto agente. Tra i due, poi, si era instaurata una vera e propria relazione. A questo punto l’uomo aveva impietosito la compagna, raccontandole di essere in cerca di denaro per pagare una costosa operazione chirurgica al padre ricoverato in Francia. Era così riuscito ad ottenere tremila euro. Dopodiché aveva alzato il tiro. Con un’ulteriore richiesta pari a
11 mila euro. Che la donna gli avrebbe dovuto consegnare in contanti all’aeroporto di Linate, dove sarebbe partito diretto in Francia. Il suo racconto però non ha convinto la luinese. Che prima ha contatto il commissariato dove l’uomo diceva di lavorare e poi, una volta verificato che non esistevano ispettori con quel nome, ha denunciato tutto ai poliziotti luinesi. Che, lo scorso lunedì, hanno teso una trappola al finto agente. Organizzando lo scambio in un bar del centro di Luino. Subito bloccato il 33enne ha ammesso le proprie responsabilità: aveva bisogno di denaro per saldare debiti di gioco. Ma non solo. L’operazione, condotta in collaborazione con le questure di Milano, Taranto e Messina, ha portato anche al ritrovamento di due assegni postali in bianco, firmati da un’altra donna. Una ragazza di Messina, truffata a sua volta. Con lo stesso stratagemma e per una somma di 60 mila euro.A. Pag.
f.artina
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