Mirabello (Ferrara), 5 set. (Apcom) – “Molti mi hanno chiesto ‘chi te lo fa fare?’. Ma se vogliamo ridare all’Italia e al popolo del centrodestra la voglia di partecipare, la dobbiamo piantare col calcolo del farmacista: buttiamo il cuore oltre l’ostacolo, ridiamo un senso alla politica, nel nome delle nostre idee, facciamolo ricordando quello che avevamo nel cuore a 18 o 20 anni, quando nessuno pensava che saremmo entrati in Parlamento, che avremmo ricoperto cariche nazionali”. Gianfranco Fini chiude il suo intervento rispondnedo alla dom,anda, ‘chi te lo fa fare?’, che più gli è stata rivolta in questi mesi, racconta, dai suoi conoscenti.
E la risposta è che “gli italiani si sono stancati da un pezzo di questa perenne campagna elettorale, perenne trionfo della propaganda. Gli italiani sono stanchi, serve uno scatto di reni, una politica coraggiosa all’insegna di ciò che è giusto, non di ciò che è utile”. Un concetto che richiama a Fini una frase della sua gioventù: “Amavamo dire che se un uomo non ha fiducia nelle sue idee, o non valgono nulla quelle idee o non vale nulla quell’uomo. Non so quanto possa valere questa comunità, so quanto valgono le nostre idee: un centrodestra autenticamente nazionale, europeo, liberale, riformatore, sociale. Nel nome di questo – conclude Fini nella standing ovation di Mirabello – va avanti l’impegno di Futuro e Libertà”.
Rea/Pat
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