Folli buonuscite stipendi d’oro e assurdi privilegi

Anche nel settore dell’editoria esistono quelle strane situazioni incomprensibili ai comuni lettori. Si annuncia la prossima uscita del direttore del Corriere della Sera che percepirà una buonuscita di 2,5 milioni per i suoi dodici anni di direzione, mentre il suo gruppo editoriale chiude i primi sei mesi con una perdita di 70 milioni. Nello stesso giorno una storica testata, dopo 90 anni di attività, cessa le pubblicazioni e salvo salvataggi in extremis, potrebbe lasciare senza lavoro un centinaio di persone con relative famiglie. Coloro che hanno seguito le imprese dei 300 dipendenti di Camera e Senato che sotto la guida di circa 25 sigle sindacali hanno protestato per la minaccia di riduzione dei loro emolumenti, dovrebbero leggere la pagina 3 de Il Giorno di sabato 26 luglio dove

qualche cifra evidenzia che mediamente ognuno dei 2323 dipendenti di Camera e Senato costa al contribuente oltre 159mila euro all’anno, cioè 435 euro al giorno, cifra notevolmente superiore all’importo mensile di milioni di pensionati i quali, con le loro tasse, alimentano i fortunati. La disoccupazione giovanile nel mese di giugno 2014 ha toccato il record del 43,7%, ed abbiamo burocrati di Stato avvinghiati al concetto che i loro diritti acquisiti non si toccano. Il taglio dei trasferimenti statali verso comuni e provincie con l’invenzione del fondo di solidarietà nazionale hanno ridotto senza alcuna opposizione servizi essenziali per le necessità dei cittadini. Se qualcuno vuol porre fine a questo vergognoso ed iniquo sistema ricordi quel detto: il potere non perdona chi lo combatte, ma non combatterlo sarebbe peggio

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