VARESE Nella Lega 2.0 targata Roberto Maroni si è aperto un grande spazio per Attilio Fontana. Il primo cittadino di Varese, forte della sua carismatica presidenza di Anci Lombardia, si è guadagnato sul campo i galloni di comandante della lotta di liberazione ingaggiata dai Comuni contro le strette imposte a più riprese dal Governo.Lo si è visto sabato, quando Fontana ha concluso la manifestazione organizzata a Brescia dal Carroccio per parlare dei problemi delle piccole comunità assieme a oltre trecento amministratori locali, non solo leghisti. Il primo cittadino di Varese ha rilanciato dal palco l’ultimatum già pronunciato mercoledì in occasione della manifestazione dei sindaci a Milano, dettando le condizioni per la sopravvivenza delle amministrazioni locali.«È stata una giornata importante, il merito va ai sindaci che con la loro presenza hanno dimostrato di voler bene ai loro Comuni e alla loro gente. È stata una giornata che porta avanti quella mobilitazione iniziata mercoledì con la ribellione di tanti sindaci del Nord che hanno posto un ultimatum al Governo». A quando la decisione se lasciare le poltrone?Il ministro Grilli entro mercoledì sera ci farà avere le proposte del Governo, le valuteremo, le analizzeremo e giovedì, quando si riunirà l’Anci, decideremo la data in cui presentare le dimissioni.Siete veramente disposti a consegnare le città nelle mani di un commissario?Non ci sono dubbi sul fatto che non siamo
più nelle condizioni di poter amministrare, non vogliamo fare i liquidatori giudiziari dei nostri Comuni, se non ci metteranno nelle condizioni di amministrare noi rinunceremo a questo compito, che siano loro ad assumersi la responsabilità della liquidazione dell’ultima rappresentanza democratica in questo Paese. Ai 500 valorosi sindaci che hanno passato la giornata con noi, ho chiesto se sono pronti a rassegnare le dimissioni (la risposta sta tutta nel lungo applauso incassato da Fontana, ndr). Quanti sono i sindaci di Varese che la seguiranno su questa strada?Credo che tutti i sindaci consapevoli della situazione in cui ci troviamo ci seguiranno. La scelta è se morire di inedia o anticipare la morte con una scelta a difesa dei Comuni. Non possiamo accettare di non ottenere risposte.Non mi vuole dire un numero, ma quali sono gli umori dei suoi colleghi varesini?I sindaci che partecipano alla vita di Anci sono d’accordo con me. Chi si sottrae da questa battaglia non ne ha capito il significato politico. Qualcuno ha fatto lo spiritoso e ha ironizzato sostenendo che lo faccio per motivi personali e che la scelta di lasciare la barca mentre affonda è da vigliacchi. Io dico che quello delle dimissioni non è un gesto da vigliacchi, non stiamo abbandonando la nave, stiamo cercando di attirare l’attenzione, stiamo cercando di convincere il governo a fare dei passi indietro.
L’intervista completa sul giornale in edicola lunedì 26 novembre
s.bartolini
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