Fratelli-cervelli in fuga «Via per cercare lavoro»

VARESE I talenti italiani all’estero sono sempre di più, e a Varese c’è addirittura un’intera famiglia: entrambi i ragazzi Meregaglia, Anselmo e Alice, hanno fatto le valigie alla volta della Francia. E della recente circolare dell’Agenzia delle Entrate, che promette agevolazioni fiscali ai cervelli italiani che vogliono tornare a casa dicono: «Non è certo sufficiente. Le cose da cambiare sono altre. Ad esempio l’atteggiamento delle istituzioni».Anselmo Meregaglia è partito appena laureato, nel 2002. Fisico specializzato nel campo delle particelle, ha passato gli anni del dottorato al Cern di Ginevra, poi si è spostato a Strasburgo, dove è ricercatore a tempo indeterminato e porta avanti progetti sempre legati a Ginevra e alle particelle.Alice è diplomata in pianoforte, e a settembre si trasferirà a pochi chilometri dal fratello, a Colmar, per una borsa di studio di due anni nel teatro dell’opera della cittadina francese. «Ma credo che resterò in Francia il più possibile» racconta. Perché il sistema Italia non solo non premia i giovani ricercatori, ma nemmeno i musicisti: per un periodo di borsa di studio del tutto simile a quello che Alice passerà a Colmar, al Teatro alla Scala avrebbe dovuto pagare una

retta salata. In Francia, invece, Alice riceverà uno stipendio che le permetterà di vivere dignitosamente. Una nuova circolare dell’Agenzia delle Entrate divulgata sabato promette agevolazioni fiscali a chi rientra dall’estero per ricominciare a lavorare in Italia. La regola vale per chi viene assunto, anche con contratti a progetto, o per chi vuole avviare un’attività in Italia. Unica condizione, essere nati dopo il 1969 e trasferire la residenza dall’estero dopo tre mesi dal rientro. Ma ai fratelli Meregaglia non interessa. «Nel mio campo, per rientrare dovrebbero garantirmi un posto fisso da ricercatore pagato tanto quanto lo sono in Francia – spiega Anselmo – una cosa irrealizzabile».«Qualche anno fa avevano già provato delle misure simili, fatte apposta per i ricercatori e finanziate dall’Unione Europea, ma non hanno funzionato granché. Certo, potrebbe essere interessante per qualcuno che vuole mettere in piedi un’azienda, ma è un provvedimento da valutare attentamente». La circolare dell’Agenzia delle Entrate, quindi, secondo Anselmo e Alice è poco più che un palliativo, e la loro storia parla da sola: non basta pagare meno tasse. Quello che chiedono i giovani italiani per tornare a casa è un cambiamento netto di mentalità.

s.bartolini

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