Frontalieri, Luino fa da capofila: «Uniti per migliorare l’accordo»

Dopo l’incontro di venerdì con Maroni, l’amministrazione è pronta a combattere: «Battaglia senza colori politici per il rispetto della dignità di oltre 60mila lavoratori»

– Il Comune di Luino non vuole perdere tempo e combattere subito la battaglia politica a favore dei lavoratori frontalieri. L’amministrazione comunale ha prontamente colto l’invito del presidente della Regione Lombardia che venerdì scorso, proprio da Luino, ha chiesto ai Comuni di unire le forze, al di là dei colori politici. Il consiglio comunale è stato convocato per lunedì 7 marzo e sarà ovviamente messa all’ordine del giorno la questione dei frontalieri; un problema molto sentito a Luino, dove vivono circa duemila di questi lavoratori.

«Chiederemo al presidente Maroni di convocare tutti i parlamentari eletti in Lombardia – propone il sindaco – affinché venga condotta una battaglia comune, senza distinzione tra forze politiche, per migliorare le condizioni dell’accordo tra Italia e Svizzera, prima della ratifica da parte del Parlamento italiano». Secondo i calcoli fatti ad esempio dai sindacati di categoria, con l’entrata in vigore del nuovo regime fiscale, che manda in pensione quello del 1974, la decurtazione dello stipendio dei frontalieri potrebbe raggiungere anche il 30%. Un altro problema è quello legato ai ristorni per i Comuni di residenza dei frontalieri, che arriverebbero da Roma e non più direttamente dalla Svizzera. Il protocollo tra i due Paesi è già stato firmato, ma l’iter è ancora lungo, tanto che il nuovo regime fiscale dovrebbe entrare in vigore nel 2019. L’incontro di venerdì scorso, cui ha partecipato anche il governatore della Lombardia, ha riacceso le speranze che si possa ancora fare qualcosa. «Ancora una volta, Roberto Maroni ha dimostrato di essere il presidente di tutti i cittadini lombardi – afferma il vicesindaco di Luino – presentandosi al convegno di venerdì con il vessillo di Regione Lombardia e ponendosi alla guida di una giusta battaglia per il rispetto della dignità di oltre 60 mila lavoratori».

Il Comune di Luino è pronto a fare da traino e a stimolare anche gli altri Comuni di frontiera, in particolare in quelli dove risiedono in maniera significativa i lavoratori. «Inviteremo tutte le amministrazioni comunali ad unirsi a noi – conclude Casali – approvando un ordine del giorno comune, sul quale inizieremo a lavorare sin da subito». Per vincere una battaglia così difficile, la compattezza è un requisito fondamentale. «Convocare al più presto il consiglio comunale di Luino è un impegno doveroso per permettere la votazione di questo ordine del giorno – sottolinea , presidente dell’assemblea civica luinese – nel pieno spirito auspicato dal governatore Maroni, che dovrà essere quello della compattezza del territorio, superando i colori politici».