Fuga all’estero di medici e infermieri, Bertolaso: “Aumentare gli stipendi, il resto chiacchiere”

Cosa chiede la Regione per poter intervenire sul problema dell'emorragia di personale sanitario. L'assessore al Welfare lombardo: "E' necessario rivedere il limite dei tetti di spesa a livello nazionale"

MILANO – “Oggi una delle questioni fondamentali nel nostro Paese riguarda le risorse umane. E’ fondamentale incentivare la permanenza in Italia del nostro personale sanitario, che non necessariamente lascia il pubblico per il privato, per frenare l’emorragia di capitale umano verso l’estero. Se non risolviamo questo problema, non andiamo da nessuna parte: o aumentiamo gli stipendi ai nostri medici e ai nostri infermieri che lavorano in ospedale, oppure è inutile. Il resto sono tutte chiacchiere”. Lo ha sottolineato Guido Bertolaso, assessore al Welfare della Regione Lombardia, nel suo intervento alla presentazione, oggi nella sede di Unioncamere, del ‘Rapporto sulla qualità degli outcome clinici negli ospedali italiani 2023’, realizzato da Agenas (Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali) e Aiop (Associazione italiana ospedalità privata).

“I privati possono contribuire notevolmente alla tutela del diritto alla salute. In tal senso, è necessario rivedere il limite dei tetti di spesa a livello nazionale – prosegue Bertolaso – per permettere alle Regioni di favorire l’intervento dei privati per quanto riguarda tutte le attività diagnostiche e terapeutiche, a prescindere dalla loro remunerazione”.