Funicolare Varese–Sacro Monte: nuovo stop fino al 2027

Approvata la convenzione tra Comune, Regione e Agenzia TPL: finanziati 439mila euro per lavori tecnici e complessi. Prevista la chiusura totale del servizio e l’attivazione di bus sostitutivi durante il cantiere.

La funicolare Varese–Sacro Monte si prepara a un nuovo e lungo periodo di stop. Appena riaperta dopo l’intervento sulla fune traente, l’impianto dovrà infatti fermarsi fino al 2027 per consentire una revisione straordinaria e un ampio intervento di ammodernamento. Si apre così un nuovo capitolo fatto di cantieri, chiusure e inevitabili disagi.

Secondo quanto riportato in una recente deliberazione della giunta, il Comune di Varese ha approvato una convenzione con Regione Lombardia e con l’Agenzia per il Trasporto Pubblico Locale di Como, Lecco e Varese, che garantirà un finanziamento regionale di 439.200 euro. L’accordo stabilisce le modalità operative e gli interventi previsti: la revisione quinquennale dell’impianto, la manutenzione della centralina del sistema frenante e l’installazione di un nuovo sistema di controllo accessi e bigliettazione automatica.

Il cronoprogramma inserito nella convenzione “Varese 2025–2027” è chiaro: progettazione entro febbraio 2026, avvio dei lavori in primavera e conclusione prevista per ottobre 2027, seguita dal collaudo finale entro novembre dello stesso anno.
Durante tutto il periodo del cantiere l’impianto dovrà restare completamente fermo, poiché gli interventi riguarderanno sistemi di sicurezza che non permettono il funzionamento della linea.

Come già accaduto durante interventi precedenti, verrà con ogni probabilità attivato un servizio sostitutivo con bus navetta tra Vellone e Santa Maria del Monte, per garantire l’accessibilità al borgo e al Santuario, mete molto frequentate nei fine settimana e durante la stagione turistica.

Il nuovo ciclo di lavori segue quello concluso di recente per la sostituzione della fune traente, eseguito dalla società Leitner Spa e certificato il 5 novembre. Finanziato con oltre 63mila euro regionali, l’intervento si è chiuso il 30 settembre e ha permesso la riapertura dell’impianto lo scorso 4 ottobre, dopo i collaudi positivi di ATM e dell’agenzia nazionale ANSFISA.