Futura mamma assunta al quinto mese di gravidanza, da Poste Italiane un esempio reale di inclusione verso le donne

Dovrebbe essere la normalità, ma spesso non lo è. Burocrazia e mala cultura non aiutano le donne che vogliono avere figli. In questo caso il progetto di Poste Italiane "Lifeed" va in controtendenza, puntando a valorizzare le neomamme nel luogo di lavoro, in primis non discriminandole.

SARONNO – Poste Italiane è da sempre attenta alle politiche di parità di genere e di inclusione, ne è una testimonianza Federica Fossa, 33 anni, consulente finanziario neo-assunta della provincia di Varese, già mamma della piccola Sofia e in procinto di diventare nuovamente mamma di un bel maschietto all’inizio del prossimo anno. “Dopo un’esperienza lavorativa in Spagna e dopo aver lavorato in ambito amministrativo in aziende di piccole dimensioni, ho voluto provare a rimettermi in gioco in Poste, anche consapevole dell’esperienza e del percorso di mia mamma, che lavora oggi come Direttrice all’Ufficio Postale di Uboldo”, racconta Federica.

“Una volta laureatami in economia, cercavo nuovi stimoli per poter mettere in gioco al meglio le conoscenze e l’esperienza acquisita, ho iniziato pertanto l’iter di selezione quest’estate e dopo aver superato la prima fase ho fatto i colloqui con la responsabile risorse umane e con la Direttrice di Filiale e ho firmato il mio contratto di assunzione a metà settembre, per un futuro ruolo sull’Ufficio Postale di Saronno Centrale. Temevo che il fatto di essere incinta sarebbe stato un impedimento invece è andato tutto bene e senza nessun tipo di remora da parte dell’azienda“.

“Ho iniziato a lavorare prima all’Ufficio di Gorla e poi in quello attuale di Gerenzano, un’opportunità che l’azienda mi ha dato anche per agevolarmi, sono infatti uffici più piccoli con apertura solo al mattino – continua la 33enne – I colleghi si sono dimostrati da subito disponibili nel condividere la loro esperienza, ho potuto affiancarli sia nel lavoro allo sportello, sia per la formazione per il mio ruolo di consulente finanziario. Mi sono sentita subito accolta e un po’ coccolata, perché tutti i colleghi si sono dimostrati premurosi nell’evitare di farmi fare sforzi non necessari, anche solo per spostare uno scatolone”.

La maternità, quindi, non è stata un freno – conclude – anzi spero sia un volano. Al mio rientro sarò felice, infatti, di riprendere il mio ruolo, mi piace la variabilità del lavoro e la relazione con le persone e spero anche di poter crescere in un’azienda grande e stimolante come Poste Italiane. Fortunatamente avrò anche i nonni ad aiutarmi e sicuramente i miei nuovi colleghi saranno fra i primi a conoscere il nuovo nato!”.

L’attenzione di Poste ai genitori è sempre molto alta: l’azienda, infatti, ha pensato per le neo-mamme un percorso dedicato “Lifeed”, che ha come obiettivo quello di valorizzare le competenze maturate dalle dipendenti durante l’esperienza genitoriale: la gestione del tempo, l’ascolto, la pazienza, l’empatia e la comunicazione. Le capacità e le qualità acquisite come neo-genitore vengono potenziate grazie a un programma differenziato per fascia d’età che prevede momenti di dialogo e confronto.

Nella provincia di Varese il 66% dei dipendenti dei 176 uffici postali della provincia è donna e gli Uffici Postali sono per il 54% diretti da donne. Numeri questi che testimoniano l’impegno costante dell’azienda nelle politiche di parità di genere, della diversità e dell’inclusione e più in generale nella gestione delle risorse umane. Anche quest’anno, per il quarto anno consecutivo, Poste Italiane ha ottenuto infatti la certificazione “Top Employers” per la qualità delle politiche in tema di organizzazione e valorizzazione delle risorse umane.