Gaia e il mondo da cui Nessuno è Escluso

Ha in tasca una laurea in antropologia ambientale, si occupa di cooperazione e il 13 sarà in aereo. L’obiettivo è trascorrere tre settimane assieme quattro volontari in Tanzania, un Paese che soffre

Il viaggio comincerà il 13 luglio con destinazione Tanzania: sono diretti qui cinque volontari che, dal Varesotto e non solo, hanno deciso di trascorrere le ferie partecipando a un campo di volontariato di “Nessuno Escluso”.
A fare da accompagnatrice ci sarà che porterà con sé una ragazza, un ragazzo e una coppia di sposi che ha deciso di vivere così la sua luna di miele: per Gaia si tratta in realtà di un ritorno. In quei villaggi ha già passato le ultime tre estati, lei che in tasca ha una laurea specialistica in antropologia ambientale conseguita a Canterbury dopo un primo ciclo di studi affrontato a Bologna.

Gaia è una ragazza di Albizzate e il pallino della cooperazione lo ha da sempre. Ora ne fatto qualcosa che riempie la sua vita: all’associazione “Nessuno Escluso” si occupa dei progetti che il sodalizio, con sede a Cardano al Campo, mette in campo a livello locale.
Poi, andando oltre il suo ruolo, veste i panni della volontaria per stare vicino ai progetti che l’associazione porta avanti nel continente africano.
«Qui nel Varesotto, a livello locale – spiega Gaia – abbiamo molti progetti che mirano a creare integrazione e a spiegare ai più giovani, entrando nelle scuole, cosa significano i processi migratori, a partire da quelli che hanno coinvolto anche il nostro paese agli inizi del ’900».
Azioni che, oggi più che mai, portano a guardare con lenti differenti l’emergenza immigrazione: sul territorio ci sono realtà che lavorano in modo costante creando legami e impegnandosi nell’ambito dell’alfabetizzazione e dell’intercultura, portando nelle scuole laboratori di integrazione e multiculturalità per superare stereotipi e pregiudizi.

«Al centro mettiamo i diritti di cittadinanza e di uguaglianza – dice Gaia – e per i più piccoli proponiamo letture animate e giochi».«Nel novembre 2011 sono stata per la prima volta in Tanzania – racconta Gaia – per conoscere alcuni progetti: la costruzione di un acquedotto e di una centrale idroelettrica in una zona rurale della Tanzania. Poi mi sono occupata delle adozioni a distanza e quindi alla fine mi sono fermata un anno per seguire il professional college che Nessuno Escluso stava avviando in partenariato con altri attori italiani e locali a Njmbe». Una scuola professionale per insegnare i rudimenti dell’agricoltura, dell’allevamento e della falegnameria a un certo numero

di giovani da coinvolgere poi in attività economiche che potessero garantire loro una fonte di guadagno. «In quel periodo – ricorda Gaia – ho fatto un po’ di tutto: dall’insegnamento dell’inglese alla vendita di latte e pollame. Poi durante l’estate ho accolto i volontari che arrivavano per fare i campi di volontariato». Questo paese per Gaia è diventato quasi una seconda patria. «Voglio imparare lo Swahili che è la lingua locale – racconta – essere vicina alla loro cultura, al loro modo di mangiare: ma mi piace anche coinvolgere sempre nuove persone in questa esperienza ed è quello che succederà anche questa volta con i miei compagni di viaggio».

Il campo di volontariato durerà tre settimane e porterà tutto il gruppo ad essere ospitato nella casa della parrocchia a Lugarawa piccolo villaggio agricolo situato ai piedi delle Livingstone mountains, dove Nessuno Escluso supporta l’istruzione di un gruppo di bambini locali attraverso borse di studio a distanza.
Le giornate? «Saranno sempre molto intense – racconta Gaia – perché in mattinata ci si occuperà dei ragazzi a scuola, ma ci saranno anche tanti lavoretti di manutenzione e molto lavoro d’ufficio per sistemare le schede dei ragazzi adottati a distanza».
Giornate intense dopo le quali non mancherà la possibilità di visitare anche il Paese e i suoi paesaggi mozzafiato.