VARESE – Galimberti non sarà in piazza Monte Grappa per la manifestazione a favore delle Unioni Civili. Il candidato sindaco del centrosinistra ha sciolto le riserve e comunicato la sua decisione attraverso una nota. «Sono certo che in Parlamento ci sarà una discussione alta e che dai lavori uscirà il testo di legge proposto dal Pd che meglio potrà conciliare la tutela dei diritti civili e garantire il concetto di famiglia contenuto nella Costituzione e su cui la nostra società si fonda – è il suo commento – Io sono sposato e ho due figli e credo molto nell’istituzione del matrimonio tra uomo e donna come, per altro, recentemente espresso dalla Corte Costituzionale nella nota sentenza 138/2010».
«È altresì importante che anche in Italia si possa arrivare presto ad avere leggi adeguate al passo con i tempi come accade negli altri Paesi soprattutto su un tema tanto delicato come i diritti civili, e in particolare le unioni civili. Ritengo necessario che anche nel nostro Paese si sia aperta una discussione su questi temi che a quanto pare, in queste ore, dividono anche lo stesso mondo di centrodestra». Insomma, una presa di posizione chiara a favore del ddl. Che allo stesso tempo rimarca come a livello locale l’argomento non abbia stretta attinenza con i programmi amministrativi per la città.
«Pur rispettando coloro che manifesteranno – prosegue Galimberti – non parteciperò all’iniziativa in programma sabato (così come ad eventuali altre manifestazioni di segno opposto) perché la partecipazione potrebbe essere oggetto di strumentalizzazioni e, soprattutto, perché tale tematica coinvolge la libera coscienza di ciascuno e non ha alcuna attinenza con l’attività amministrativa comunale». Sull’attinenza o meno della manifestazione all’attività amministrativa la vede diversamente il sindaco (Lega Nord). «È invece proprio dai principi ideali che si determinerà come una persona intende amministrare – dice Fontana – perché chi amministra lo fa sulla base di questi principi, dai quali discenderanno
anche le decisioni in campo amministrativo». Sulle Unioni civili Fontana si esprime così: «Il matrimonio rimane il fondamento della società. Detto questo, sono favorevole alla regolarizzazione delle unioni di fatto, di entrambi gli orientamenti sessuali. Regolarizzazione che non deve ovviamente prevedere l’adozione, perché il luogo dove crescere i figli rimane la famiglia tradizionale». Insomma, sì alle unioni, ma che non siano paragonate al matrimonio. Tornando al Pd, si evidenzia quindi una sostanziale spaccatura sul tema delle Unioni civili. Come analizza il capogruppo di Sel , il cui partito ha invece aderito ufficialmente alla manifestazione.
«Il Pd mi pare che sia già abbastanza diviso a livello nazionale – commenta Cordì – non mi sorprende che anche a livello locale si possano riprodurre quelle divisioni. Pensiamo solo al fatto che sempre nel Pd nazionale troviamo sia i promotori che gli affossatori del ddl Cirinnà». Un’analisi “spietata” che prosegue: «Renzi sperava di recuperare consenso a sinistra con questa proposta, dopo tutte le leggi di destra che ha fatto. Adesso trova un’opposizione nel suo stesso partito, che si appella articolo della Costituzione che parla del matrimonio. E sembra essere l’unico articolo che conoscono, visto che finora hanno votato stravolgendo tutti gli altri». Quindi «noi saremo in piazza perché ci crediamo, loro sono presi da calcoli elettoralistici».
Ad aderire alla manifestazione sono stati però i Giovani democratici, sia a livello provinciale che cittadino. «Il ddl Cirinnà garantisce finalmente i diritti alle persone che si amano e vogliono condividere la vita insieme – commenta il segretario cittadino dei Gd Giacomo Fisco – un diritto riconosciuto ormai in tutta Europa. Per quanto riguarda la presa di posizione di Orizzonte Ideale, ritengo che abbiamo orizzonti molto limitati. Mi spiace per Cosentino, ma sembra che non siano usciti dal Medioevo».
Infine, nel dibattito interviene anche il candidato sindaco Stefano Malerba, che invece ha annunciato la sua adesione al Family Day a Roma, che si svolgerà il 30 gennaio.
Malerba ha sottoscritto un documento dove ribadisce la sua posizione a favore della difesa della famiglia naturale, la contrarietà all’utero in affitto e alla “compravendita” di bambini. Ma nel documento riconosce i diritti amministrativi per i cittadini gay.