Galimberti rassicura i cittadini: “Non mi candido alle politiche”. Il centrodestra caustico: “Come la volpe e l’uva: non lo hanno voluto candidare”

Il sindaco di Varese: "Voglio rassicurare tutti: non mi candiderò alle politiche. Arriverò alla scadenza naturale dell'amministrazione. Facciano come me anche Antonelli e Cassani". Il centrodestra: "Semplicemente non c'era spazio per lui, altrimenti sarebbe andato a Roma, eccome".

VARESE – A margine del consiglio comunale, molto acceso e terminato con l’abbandono dei consiglieri di opposizione per protesta verso la maggioranza di centrosinistra, Davide Galimberti ha voluto sgomberare il campo da ogni equivoco: non si candiderà alle elezioni politiche del 25 settembre prossimo e rimarrà in carica fino alla scadenza naturale del suo mandato.

“Ho letto alcuni articoli pubblicati dalla stampa e voglio rassicurare tutti: non mi candiderò alle politiche. Sono legato a questa città e con questa amministrazione abbiamo delle sfide importanti davanti: arriverò a maggio 2027, alla scadenza naturale dell’amministrazione“.

In realtà la scadenza naturale è ottobre 2026, essendo andati al voto ad ottobre 2021. Ma Galimberti lancia anche una frecciata ai colleghi delle altre città della provincia: “Auspico che anche altri sindaci del nostro territorio facciano la stessa scelta“.

Il riferimento non è casuale: Emanuele Antonelli a Busto Arsizio e Andrea Cassani a Gallarate nutrono più di un’ambizione “romana” e stanno giocando la loro partita sui tavoli in cui si decideranno i candidati per il Parlamento.

Non sono mancate, però, le battute al vetriolo tra i banchi dell’opposizione (prima che abbandonasse l’aula). Un consigliere si è lasciato sfuggire una frase caustica: “Nondum matura est, nolo acerbam sumere. Non è che non si candida, è che non lo candidano, la realtà è questa. Altrimenti sarebbe andati a Roma anche a piedi. E’ come la favola di Esopo della volpe e l’uva: non potendo arrivare al grappolo, la volpe dice che non le interessa perché è acerba”.