– Un risparmio di 376mila euro l’anno grazie alla variante al piano di governo del territorio. O meglio, in virtù della scelta di vincolare a verde quasi 600mila metri quadri di territorio. A dirlo è l’assessore all’Ecologia .
«Lo dico», afferma l’esponente dell’esecutivo di centrosinistra sulle pagine del suo blog, «perché c’è chi misura la qualità della vita in soldi. E perché in tempo di crisi certo anche gli aspetti economici vanno considerati».
Bene, ma come si arriva a questo risparmio? In realtà si tratta di una spesa che non deve essere sostenuta. I conti della delegata all’Ambiente nascono da uno studio presentato dall’Institute for advanced sustainability studies al Global soil forum di Berlino.
Si tratta di un’evento che ogni anno richiama nella capitale tedesca ricercatori di tutti i Paesi dell’Unione europea. Ebbene, secondo questa ricerca ogni anno si spendono 6.500 euro per garantire la permeabilità di ogni ettaro di suolo cementificato.
Per dirla semplice: «Il suolo funziona come una spugna e assorbe l’acqua». Se il terreno è ricoperto di erba e piante, un ettaro è in grado di trattenere «fino a 3,8 milioni di acqua» solo nel primo metro di profondità.
Se invece c’è il cemento, per far defluire la pioggia «occorrono tubi, canali, scolmatori, fognature e tombini». Infrastrutture che hanno un costo di realizzazione ed un costo di manutenzione. Spese che vengono meno se si lascia il verde invece di costruire.
Sta qui il risparmio legato alla scelta di «eliminare 579mila metri quadri di cementificazione di aree verdi rispetto al pgt adottato dal centrodestra». Ed è moltiplicano la superficie vincolata per i 6.500 euro di spesa per ogni ettaro cementificato che si ottengono i 376mila euro che, secondo Colombo, Palazzo Borghi non dovrà spendere ogni anno.
Fatti i conti, l’assessore lancia una frecciata alle opposizioni. «Forse», afferma, «chi continua a chiedere la diminuzione delle tasse dovrebbe tenere in conto che la continua urbanizzazione produce incremento della spesa pubblica». Lasciar costruire porta sì soldi legati agli oneri di urbanizzazione, utilizzabili per le opere pubbliche.Ma anche, aggiunge Colombo, dei costi di “gestione”. E queste risorse, conclude, «potrebbero essere meglio spese per mettere in sicurezza i territori».
Magari contribuendo ad evitare che le precipitazioni eccezionali viste negli ultimi anni si trasformino in allegamenti e danni ad abitazioni e aziende. Un copione purtroppo visto di recente anche in provincia di Varese e a Gallarate, con i danni provocati dal Sorgiorile.