Gallarate, appalto per il Condominio E il Teatro del Popolo chiude un anno

GALLARATE La gestione del Teatro Condominio sarà messa a gara. Mentre il Popolo vivrà un anno “sabbatico”, fatto di spettacoli amatoriali e musica. La giunta raccoglie così l’eredità della Fondazione culturale «1860 Gallarate città».

Ieri pomeriggio l’esecutivo ha deliberato un atto di indirizzo, ovvero un documento che definisce la procedura che verrà seguita. «Faremo un bando per assegnare la stagione 2011-2012», così lo riassume l’assessore alla Cultura Sebastiano Nicosia. Si tratta, in buona sostanza, di una gara «aperta a tutte le società interessate a prendere in gestione il Condominio».

Sì, a venti giorni dal suo novantesimo compleanno, il palcoscenico di via Palestro venne inaugurato il 30 ottobre del 1921, il Popolo rischia un’altra chiusura, dopo quella imposta dalle squadracce fasciste. O meglio, di sicuro non avrà una stagione sua, piuttosto, spiega Nicosia, potrà «dare delle belle opportunità a realtà di teatro amatoriali, piuttosto che ospitare serate di musica, mi dicono che l’acustica sia migliore qui che al Condominio».

Un’altra idea è quella di «organizzare incontri con gli autori per la presentazione di libri, anche al di fuori del contesto di Duemilalibri», la settimana dedicata alla letteratura che si è conclusa domenica scorsa. «Abbiamo condotto un’indagine di mercato, verificando che l’interesse degli operatori c’è, ma per la gestione del solo Condominio». Così Nicosia spiega il motivo per cui il Popolo dovrà rassegnarsi ad un’annata in tono minore.

La stagione che verrà allestita in via Sironi, invece, avrà «un numero di spettacoli non superiore a venti» e dovrà spaziare tra tutti i generi teatrali. «Non ci limiteremo a valutare l’offerta economica, ma giudicheremo anche la qualità della proposta», assicura l’esponente dell’esecutivo di centrosinistra. Certo, anche gli aspetti finanziari avranno la loro importanza.

Quest’anno il Comune risparmierà sulle bollette, mentre chi gestirà il teatro terrà per sé l’incasso della biglietteria. Ma è possibile che Palazzo Borghi dovrà versare una cifra inferiore rispetto ai 400 mila euro di contributo che ha sempre versato per l’organizzazione della stagione della Fondazione.
«Ovviamente, questo stanziamento non ci sarà più, avrà un ordine di grandezza molto minore», garantisce l’esponente dell’esecutivo, «non indico una cifra, aspettiamo le offerte, ma posso dire che siamo sicuri che avremo a che fare con somme sicuramente molto inferiori rispetto a quelle investite in passato». Aspetti economici e culturali, però, non saranno gli unici a determinare il vincitore del bando.

Sì, entreranno in gioco anche elementi occupazionali. «Chiederemo a chi si aggiudicherà il Condominio di garantire, almeno per un anno, l’utilizzo del personale» rimasto orfano della Fondazione. Addirittura, il Comune è disponibile a «contribuire al pagamento di queste persone». Certo, non bisognerà assumerli tutti e cinque. Qualcuno, infatti, potrà rimanere al Popolo per la gestione delle attività promosse dall’assessorato.

A questo punto, si tratta solo di pubblicare il bando, con l’auspicio che «il primo spettacolo della stagione possa andare in scena qualche giorno prima di Natale».

s.affolti

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