GALLARATE Che sarebbe stata una campagna elettorale giocata su questioni urbanistiche, lo si era capito già lo scorso inverno. Passate le polemiche del primo turno, Massimo Bossi ed Edoardo Guenzani, ospiti ieri alla tribuna elettorale del Tg regionale di RaiTre, si sono scontrati proprio su questi temi.Scintille, poco più, niente di paragonabile alle sparate delle scorse settimane, ma i due candidati rimasti in corsa non si sono risparmiati. «Noi proponiamo una discontinuità», ha esordito Edoardo Guenzani, rispetto a una politica che ha «privilegiato l’edificazione come fonte di risorse per la città». Mentre, al contrario, «serve equilibrio, meno cemento». Per dire, «abbiamo visto concessioni edilizie che hanno portato alla costruzione di edifici fuori misura», uno dei quali «è stato ribattezzato ecomostro dai cittadini».Il riferimento a una palazzina in costruzione lungo via Monte San Martino a Crenna. «Ma io non li vedo tutti questi indici volumetrici, abbiamo un piano di governo del territorio prudente ed equilibrato», ha ribattuto Massimo Bossi, «che sicuramente ha meno cemento del piano regolatore approvato nel 1992. Guenzani dovrebbe saperne qualcosa». Affondo che il diretto interessato ha respinto subito, precisando che «all’epoca non ero assessore, né mi occupavo di politica». Di politica si è parlato invece ieri nel corso della tribuna elettorale: una delle questioni di fondo, infatti, era l’atteggiamento della Lega Nord in vista del ballottaggio.«Non abbiamo sottoscritto alcun apparentamento», ha spiegato Bossi, «stiamo dialogando per vedere cosa si può mettere in pista per queste ultime giornate». Certo, lo stesso candidato pidiellino ha
riconosciuto che «questo è un momento difficile per i rapporti con il Carroccio», situazione figlia di «una campagna elettorale molto dura, fatta di personalismi e non impostata sulle cose da fare». Guenzani, dal canto suo, ha ribadito l’intenzione di non guardare ai partiti, ma di voler puntare sul programma, con l’obiettivo di interpretare quel «desiderio di cambiamento che è trasversale agli schieramenti». Su queste basi, lo ha riconosciuto lo stesso Bossi, «la partita è completamente aperta».Altro tema sul tavolo, l’inquinamento. «Il 70 per cento delle polveri sottili è dovuto al traffico», ha sottolineato il candidato del centrosinistra, «dobbiamo ridurlo, con soluzioni che evitino l’attraversamento della città e favoriscano l’utilizzo di mezzi alternativi», come la bicicletta, con «piste ciclabili dai rioni al centro». Ma soprattutto ricordando che «nuova residenza significa altre automobili». Il vicesindaco uscente ha replicato proponendo una «bretella di collegamento dall’uscita dell’autostrada verso via Monte San Martino». E citando il distretto commerciale, all’interno del quale «ci si dovrà muovere in modo sostenibile con il bike sharing, il car sharing e bus elettrici».Ultimo giro dedicato agli appelli, che Bossi ha rivolto alla Lega: «Con loro nel 2006 abbiamo preso il 68 per cento delle preferenze, ora c’è un percorso nuovo da mette in pista». Mentre Guenzani si è rivolto «a tutti i cittadini che sentono l’esigenza di un cambiamento rispetto a un sistema politico clientelare finalizzato al mantenimento del potere». Accusa, quest’ultima, che Bossi ha respinto dicendo che «siamo persone per bene con la fedina penale pulita».
Riccardo Saporiti
f.iagrossi
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