GALLARATE No alla grande distribuzione organizzata, collaborazione con il distretto del commercio, concertazione in vista di eventuali ampliamenti della zona a traffico limitato. Tre richieste sollevate ieri da Fabio Lunghi, vicepresidente di Ascom, nel corso di un dibattito tra i sei candidati sindaco andato in scena nella sede del sodalizio. Apertosi con un saluto del presidente Delio Riganti, il dibattito è subito entrato nel vivo.Prima questione, il no alla grande distribuzione; un rifiuto che, per quanto riguarda il settore alimentare, si estende anche alla media. Un’istanza che ha messo d’accordo Gianluca Gnocchi (Pensionati), con Edoardo Guenzani. Il candidato del centrosinistra ha ricordato le otto medie distribuzioni previste dal piano di governo del territorio, rinnovando il suo impegno a revocarlo. «Sulla grande distribuzione non c’è discussione, Gallarate è già in overdose», ha affermato Giovanna Bianchi (Lega Nord). La Bianchi, a differenza di Ascom che li considera «locomotive commerciali», è contraria anche all’insediamento di medie distribuzioni non food: «Venderebbero abbigliamento, soffocando i negozi del centro». Massimo Bossi (Pdl) ha invece difeso le previsioni del pgt, ricordando che «le otto medie strutture sono flessibili, hanno superfici che vanno dai 250 ai mille metri quadri. E in quel documento c’è scritto chiaramente il no alla gdo». Andrea Buffoni (Unione Italiana) ha ricordato di essersi opposto «già nel 2001» a nuovi centri commerciali, rammentando che «le barricate vanno fatte sempre, non solo in campagna elettorale». Un’accusa a forze che, come il Carroccio, all’epoca erano in maggioranza.Dal canto suo, Ennio Melandri si
è detto contrario ai centri commerciali che «fanno perdere l’identità di una città».L’esponente della Federazione della Sinistra ha aperto le danze rispondendo al secondo quesito, relativo alla necessità, attraverso il distretto del commercio, di coordinare le attività ricreative in centro. «Il Comune deve incoraggiare la messa in rete di potenzialità e risorse», ha garantito, cosi come ha fatto Buffoni, mentre Bossi ha ricordato che «serve sinergia», suscitando però lo stupore di Bianchi. «Davo per scontato che l’amministrazione collaborasse con gli operatori del commercio», ha chiosato la padana, pronta poi a prendere di mira «gli extracomunitari che aprono negozi equivoci», nei confronti dei quali ha promesso più controlli. D’accordo sulla collaborazione con il distretto anche Guenzani e Gnocchi.L’ultimo giro è stato dedicato alla pedonalizzazione del centro e al fatto che, in un sondaggio pubblicato sul sito di Ascom, due gallaratesi su tre hanno detto sì alla rotonda tra via Venegoni e via Borghi. Rotatoria approvata dal candidato dei Pensionati, contrario invece ad ulteriori pedonalizzazioni. Più che di un rondò, Guenzani ha parlato di una piattaforma «come quella tra via Varese e via Vittorio Veneto», garantendo che «se sarà ampliata la zona pedonale, lo si concorderà con i commercianti». D’accordo anche Bianchi, mentre Bossi ha preso atto della richiesta di una rotatoria che l’amministrazione ha rifiutato di realizzare quando completò quella di piazza Risorgimento. «Di questa scelta qualcuno dovrà assumersi la responsabilità», ha incalzato Buffoni, mentre Melandri ha suggerito una circonvallazione per togliere il traffico parassita dal centro.Riccardo Saporiti
f.iagrossi
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