Il sindaco di Gallarate, Andrea Cassani, torna sulla vicenda della protesta di via Curtatone, dove un anno fa un gruppo di ambientalisti aveva occupato l’area destinata alla costruzione di una nuova scuola. «Il Comune è parte offesa e, in caso di condanna, chiederemo i danni per i ritardi e i costi aggiuntivi subiti, anche nei lavori del Palazzetto», ha ribadito il primo cittadino.
La Procura ha chiesto il rinvio a giudizio per 22 persone: venti di loro sono accusate di aver preso parte all’occupazione del bosco comunale, che i manifestanti volevano difendere dalle ruspe. Cassani ha sottolineato come solo tre imputati siano residenti a Gallarate, mentre gli altri arrivano da diverse città italiane: «Gente che con Gallarate non c’entra nulla», ha commentato, ricordando anche gli scontri con le forze dell’ordine durante lo sgombero, tra lanci di oggetti e agenti feriti.
La mobilitazione, iniziata a luglio, raggiunse il suo apice tra fine agosto e inizio ottobre, quando l’area venne liberata.