Si è litigato in aula, o meglio appena fuori, e si è litigato sui social network, durante il live tweeting della seduta. Riunione piuttosto vivace quella del consiglio comunale andata in scena ieri sera.
Tutto è cominciato mentre si discuteva della scelta di Aldo Lamberti di lasciare il Pd ed entrare nel gruppo misto. Con le opposizioni che incalzavano per sapere se rimarrà in maggioranza, come peraltro confermato dal diretto interessato.
I primi boati si sono levati dai banchi del centrosinistra quando il Paolo Bonicalzi (Lega Nord) ha definito l’operazione come «una strategia della maggioranza per avere un voto in più in commissione». Il capogruppo padano dimentica però che in commissione il voto di un consigliere vale quanti sono i componenti del suo gruppo.
E così se prima il Pd valeva otto, ora vale sette. E poi c’è Lamberti. Insomma, il leghista dovrebbe rileggere il regolamento, come la maggioranza non ha mancato di fargli notare. La creazione del gruppo misto genera, questo sì, l’aumento dei gettoni di presenza, che vengono erogati a tutti i presenti. Almeno su questo, Bonicalzi si è espresso correttamente.
Mentre il presidente Marco Casillo metteva ai voti la delibera, Massimo Bossi (Pdl) chiedeva di intervenire. Di fronte al ’no’ opposto dalla presidenza ha lasciato l’aula al grido di «mi sono rotto le palle». Urla che sono proseguite fuori dall’aula tra Bossi e lo stesso Casillo, che nel frattempo l’aveva raggiunto.
Fino a che non è stato Lamberti a dividere i due litiganti. Evidentemente galvanizzate, le forze politiche hanno continuato la polemica su Twitter, dibattendo con l’hashtag #opengallarate. Reciproci scambi di accuse di incapacità tra Pdl, Sel e il democratico Jacopo Marrocco.
Fino a che il Popolo della Libertà non ha accusato la maggioranza di cancellare i propri tweet.
Cosa possibile su Facebook, ma non su Twitter. Sarebbe insomma bastato cliccare su “visualizza tutti” per evitare la figuraccia social. Condita con accuse al centrosinistra di emettere fatwe contro l’account del Pdl.
Una volta svelato l’arcano, il Popolo della libertà si è scusato. Ed ha ripreso a litigare via Twitter con la maggioranza. A mettere fine alle danze ci ha pensato Matteo Ciampoli (Lega Nord) twittando, alla fine del consiglio, «triplice fischio». E tutti a nanna.
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