Gallarate, notte brava in centro I vandali devastano le auto

GALLARATE Devastano sette macchine in un’ora: tre in manette. Nei guai un trio di cittadini marocchini tra i 27 e i 30 anni, tutti regolarmente residenti a Gallarate da tempo. Scene di urbana violenza, quelle viste l’altro ieri sera in pieno centro a Gallarate. Una devastazione che al momento trova una spiegazione soltanto: l’alto tasso alcolico riscontrato in tutti e tre i vandali al momento del loro arresto. La notte brava dei tre teppisti sia temporalmente che logisticamente ha avuto inizio dopo mezzanotte in piazza San Lorenzo. Nel mirino dei tre le macchine posteggiate sul lato della strada. Per compiere lo scempio i teppisti non hanno avuto neanche bisogno di mazze o spranghe: calci, con robusti anfibi ai piedi, e pugni, che l’alcol ha reso più violenti vincendo il dolore, sono bastati a fare migliaia e migliaia di euro di danni. Le macchine devastate, di ogni tipo e modello, hanno segnato il percorso della passeggiata notturna dei tre: come Pollicino lasciava molliche di pane, loro lasciavano vetri sfondati, portiere ammaccate, fanalini rotti e specchietti divelti. Da piazza San Lorenzo il gruppo è arrivato sino a piazza Giovanni XXIII prima che i carabinieri del nucleo operativo radiomobile di Gallarate guidati dal tenente Elisabetta Spoti li bloccasse ammanettandoli. Dopo

il loro passaggio sette macchine non sono più state le stesse: i tre si sono accaniti senza una ragione. Dalle vetture non è sparito niente: la banda non danneggiava con l’intento di rubare oggetti o le macchine stesse. Infieriva soltanto per il piacere di farlo. Tre ubriachi fuori controllo che non sono passati inosservati: i calci e i pugni sferrati alle macchine hanno richiamato l’attenzione di molti, che hanno prontamente allertato il 112. I carabinieri sono così arrivati in un istante: da una prima ricostruzione sembra che i tre non avrebbero opposto resistenza, forse qualche insulto ma non hanno tentato né di fuggire né di aggredire i militari. Il raid vandalico senza spiegazione – non è ancora chiaro se fosse un atto di ribellione al sistema o, molto più probabilmente, lo sfogo di una violenza senza causa – ha suscitato paura in centro. Sia in zona stazione ferroviaria, sorvegliata speciale da polizia e carabinieri e oggetto di continui controlli proprio a causa della presenza notturna di cittadini stranieri alticci, sia nelle zone delle movida gallaratese. A carico dei tre il sostituto procuratore di turno Mirko Monti ha disposto l’arresto: la sbornia il gruppo l’ha smaltita in carcere dove il trio è stato rinchiuso a disposizione dell’autorità giudiziaria. 

b.melazzini

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