Gallarate – Riapre il parcheggio fantasma, per ora solo al pianterreno: ieri già una decina gli automobilisti che hanno trovato spazio per la sosta nel parcheggio dell’ex centro commerciale “Il Fare”. «Esperimento da valutare» le prime dichiarazioni dell’assessore ai lavori pubblici Luigi Colombo. Ma il ritorno delle auto in sosta al piano terra dell’autosilo de “Il Fare” è già di per sé una notizia,
a ormai due anni e mezzo dalla chiusura, dovuta al “flop” dell’iniziativa commerciale sorta sull’area della ex manifattura Borgomaneri di viale Lombardia, e dopo le innumerevoli polemiche che ne sono seguite. L’ultima, appena pochi giorni fa, rilanciata dall’ex assessore all’urbanistica del Pdl Massimo Bossi, che chiedeva conto all’amministrazione Guenzani sul «perché» fossero trascorsi «già sei mesi dalla promessa di aprire subito il parcheggio».
L’assessore Colombo aveva annunciato la riapertura per il nuovo anno e ha mantenuto la parola: ieri mattina gli ultimi ritocchi, con la posa dei “new jersey” per delimitare i percorsi di ingresso e uscita (limitati a viale Lombardia e via Ferrucci, mentre l’accesso da via Venegoni rimane chiuso) e le ultime verifiche dei tecnici, poi le sbarre e le transenne si sono finalmente riaperte. Per ora solo al piano terra, per un totale di circa una cinquantina di posti messi a disposizione soprattutto dei pendolari della stazione Fs, abituati a lasciare i mezzi in sosta nelle vie di Sciarè limitrofe al posteggio dell’ex “Il Fare”. A loro è stata rivolta ieri mattina la distribuzione di volantini sulle auto in sosta, per annunciare la riapertura dell’autosilo fantasma.
Già una decina le automobili che hanno approfittato della sosta libera al pianterreno, anche se è ovviamente presto per valutare gli esiti della riapertura. Attende risposte anche l’amministrazione, pronta a valutare l’opportunità di investire risorse nella riqualificazione dell’autosilo: per poter utilizzare anche i piani superiori sarà infatti necessario sistemare le pompe idrauliche e gli ascensori.
Andrea Aliverti
p.rossetti
© riproduzione riservata










