09 Ago 2013
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Una stalla moderna, con 500 metri quadrati di pannelli solari sul tetto. Capaci di produrre l’energia necessaria ad alimentare i robot che si occuperanno di dare la biada ad oltre 500 caprette. «Misurata al grammo».
Lo precisa con orgoglio , costruttore per professione, allevatore per passione. Dalle parti del cimitero di Crenna da un decennio cresce una dozzina di cavalli, che gli anno dato diverse soddisfazioni in gare di bellezza internazionali. Da otto mesi, invece, ha insediato all’interno della vecchia centrale del latte 240 capre. Più una scrofa: «Me l’ha regalata mia moglie per Natale». L’obiettivo, però, è quello di realizzare una nuova stalla, a poche centinaia di metri di distanza. Ovvero all’incrocio tra via Monte San Martino e via Ardigò. Mentre la struttura attuale passerà nelle mani del comune, che la riconvertirà a spazio verde.
Proprio in questi giorni il progetto ha ottenuto il via libera dalla commissione paesaggistica: «A marzo del prossimo anno inizieremo i lavori, conto di ultimarli nel giro di cinque mesi». La nuova struttura sarà in grado di ospitare 500 capi e nasce con un obiettivo ambizioso: «Voglio diventare il miglior produttore di formaggio di capra d’Italia».
Quella dell’allevamento ovino è una passione di famigliaPer imparare i processi di trasformazione «sono stato in Francia per studiare le tecniche ». Santoro si prepara così ad immettere sul mercato la formaggella di Gallarate. Una sorta di marchio doc locale, così come è stato fatto con gli amaretti.
Non si pone limite questo allevatore: «Anche in agricoltura serve una mentalità imprenditoriale. Anche noi, dovremmo avere la capacità di unirci». L’idea è di fare fronte comune, massa critica di fronte alle istituzioni per far sentire le ragioni di un settore che, almeno nel Basso Varesotto, è marginale. E lavorare insieme per far conoscere le eccellenze del territorio gallartese: quelle che già ci sono e quelle che arriveranno una volta terminata la costruzione della stalla.
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