GALLARATE «Servirebbe un aiuto consistente per poter inseguire le ambizioni che la squadra meriterebbe. La città non può continuare a voltarci le spalle» dice Marotta. Intanto agli «avvoltoi» che si aggiravano attorno a via Pegoraro in attesa di un passo falso in fase di iscrizione al campionato di serie D, Marotta risponde confermando che sono stati ottemperati tutti i passaggi burocratici necessari, inclusa la fidejussione, per vedere il club biancoblù ai nastri di partenza della prossima stagione.
«Abbiamo compiuto un grosso sacrificio ma ci saremo regolarmente – sottolinea il direttore generale della Gallaratese – in questo momento la prima preoccupazione che ho è quella di rassicurare i tifosi e i giocatori per quanto riguarda l’aspetto societario. Sappiamo a cosa andiamo incontro e puntiamo ad una stagione tranquilla, ma da una piazza importante come Gallarate ci si aspetterebbe un altro tipo di coinvolgimento. Mi meraviglio che i gallaratesi non si avvicinino al club, pur consapevole della situazione difficile e di crisi che stiamo vivendo a livello economico».
Il vero cruccio di Marotta, che un anno fa mandò in porto la fusione con il Saronno per riportare la Gallaratese nella serie D che mancava da quindici anni, è sempre quello di «risvegliare l’ambiente di Gallarate», finora troppo freddo nei confronti della propria squadra di calcio. «Qualche passo avanti è stato fatto – fa il punto il dg – abbiamo introdotto nel consiglio qualche persona che ha garantito quote societarie e contributi. Ma continuiamo a lavorare per creare un’ossatura non improvvisata. Manca l’apporto dei gallaratesi».
Marotta si rivolge anche alla nuova amministrazione comunale: «Sappiamo che hanno ben altri problemi di cui occuparsi, ma alla politica chiediamo solo un aiuto per avvicinare imprenditori che possano affiancarci. Servirebbe un aiuto consistente, che potrebbe anche essere messo insieme da diversi soggetti. Noi la scorsa stagione abbiamo dimostrato di saperci fare cogliendo risultati di rilievo con una squadra fatta in 10 giorni e nonostante le avversità finanziarie e gestionali».
Dal punto di vista tecnico, la panchina è stata affidata a Massimiliano Caniato, già portiere di Inter, Udinese e Pro Patria, reduce da un’ottima stagione in eccellenza alla guida dell’Inveruno. «I dirigenti di diverse società stanno cercando di saccheggiare l’organico della Gallaratese ma non siamo preoccupati – fa sapere Marotta – cercheremo di confermare lo zoccolo duro della scorsa stagione aggiungendo altri giocatori, tra cui dei giovani da far crescere (in arrivo da Juventus e Milan, ndr). Allo stato attuale però l’obiettivo primario è salvarsi».
Obiettivo che cambierebbe nel caso in cui dovessero arrivare altri investitori: come accadde nei massimi campionati, anche a questi livelli avere soldi a disposizione significa potere assemblare una squadra in grado di giocarsi le posizioni alte della classifica. Il mercato è ancora lungo, il tempo non manca, serve però uno sponsor miracoloso che in questi ultimi anni dalle parti di via Pegoraro hanno solo potuto sognare.
Andrea Aliverti
e.marletta
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