Garlasco, Chiara Poggi e Magic StarCugnasco a processo per falsa tesimonianza

Ancora guai per Enzo Cugnasco, l’ex titolare della Magic Star, società che faceva capo alla tv Varese Sat: sarà processato il prossimo 10 marzo 2010 per false informazioni al pm, per aver sostenuto che Chiara Poggi, la giovane uccisa a Garlasco il 17 agosto 2007, si sarebbe messa in contatto con un programma di maghi e cartomanti che veniva mandato in onda dall’emittente satellitare varesina. Il rinvio a giudizio di Cugnasco per citazione diretta è stato firmato dal procuratore della Repubblica di Varese,

Maurizio Grigo, e dal pm Tiziano Masini. Cugnasco aveva affermato che Chiara Poggi si sarebbe rivolta agli operatori, ai centralinisti, ai maghi e ai cartomanti della tv per confidarsi e in una occasione di averle parlato personalmente. In quella telefonata l’ex patron della Magic Star (che ha patteggiato per un’altra vicenda legata alla sua società) aveva detto che una certa Chiara di Garlasco, che dopo l’omicidio ha ricondotto a Chiara Poggi, gli avrebbe confidato di un dramma sentimentale a livello personale. Gli inquirenti e gli investigatori non hanno mai trovato riscontri a tali affermazioni e nemmeno il nominativo di una tale Chiara di Garlasco negli archivi della società.

«È una vicenda che assume connotati assurdi» è la dichiarazione del legale di Cugnasco, l’avvocato Corrado Viazzo. «Vorrei capire dove sarebbe il dolo, e quale vantaggio ne avrebbe tratto Cugnasco. Non è già forse un personaggio mediaticamente sovraesposto? Di quale altra pubblicità aveva bisogno ancora? E poi, il pm Masini aveva già chiesto l’archiviazione, dopo che a Vigevano non avevano voluto gli atti di questa storia. È una imputazione coatta, che era stata ordinata dal giudice per l’udienza preliminare Giuseppe Battarino, che si era opposto all’archiviazione. Ma chiaramente l’accusa nasce dal mancato riscontro nello sterminato database della Magic Star del nome di Chiara Poggi. Questo non dimostra però che la telefonata non sia mai avvenuta. Cignasco sarà in grado di dimostrare che invece la ragazza di Garlasco si rivolse alla sua televisione per un consulto».

Franco Tonghini

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