Gas; Per evitare nuova crisi serve controllo internazionale


Sofia, 25 apr. (Apcom)
– Serve un nuovo meccanismo di controllo internazionale per evitare una nuova crisi del gas come quella causata all’inizio del 2008 dal braccio di ferro sulle forniture tra Russia e Ucraina.

Questa è una delle principali conclusioni a cui sono pervenuti i 28 paesi partecipanti al forum “Gas naturale per l’Europa -sicurezza degli approvvigionamenti collaborazione” ospitato ieri ed oggi a Sofia. Il documento finale del vertice fa infatti esplicito riferimento a “un meccanismo internazionale efficiente per la risoluzione delle controversie” definito “necessario per affrontare i possibili avvenimenti, che potrebbero interrompere o ridurre significativamente i flussi di energia”.

L’Europa sceglie la Bulgaria, uno dei paesi lasciati in ginocchio dalla crisi del gas di inizio anno- per elaborare le basi di una nuova politica energetica che la svincoli progressivamente dal gas russo. Non a caso il documento conclusivo elaborato a Sofia fa riferimento a “una serie diversificata di fornitori di gas, acquirenti e di rotte di approvvigionamento, che aumenti la concorrenza e l’efficienza del mercato”.

In tale prospettiva, pur mantenendo il riconoscimento del ruolo fondamentale di Mosca- il cui premier Vladimir Putin ha all’ultimo momento boicottato il forum di Sofia- i 28 Paesi sollecitano “l’importanza geopolitica del Mar Nero e del Mar Caspio” puntualizzando come “L’Europa Sud Orientale ha una posizione strategica” in materia di transito. Un disegno di diversificazione delle forniture e delle rotte del gas destinato all’Ue in cui rientrano i progetti di interesse italiano citati nel suo intervento dal ministro per lo Sviluppo economico, Claudio Scajola: il gasdotto Galsi, porterà nuovo gas algerino direttamente in Sardegna; il gasdotto Itgi, che vede Edison in prima linea per condurre gas azero in Italia via Turchia e Grecia; il mega progetto congiunto Eni -Gazprom del gasdotto South Stream, per condurre oro blu russo in Europa bypassando lo stretto dei Dardanelli.

Il freddo del 2008, l’Europa non dovrà patirlo “mai più”, come auspicato fortemente dal presidente della Commissione Europea Josè Manuel Barroso che ha inaugurato ieri il forum di Sofia al fianco del presidente della Republica bulgaro, Georghi Parvanov. Per capire come, il prossimo appuntamento è stato dato l’8 maggio a Praga, dal vicepremier ceco Alexandr Vondra. Seguirà poi il G8 energia in programma Roma, il 24 e 25 maggio.

Iso

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