GAVIRATE Un paese senza parole. Gavirate è piombato in un clima di profondo dolore e incredulità alla notizia della morte di Emanuele Nicò e Liana Pinotti, la coppia di 45 anni di Gavirate rimasta uccisa sabato scorso in un terribile incidente stradale mentre in sella alla loro moto percorrevano le strade della Scozia. Un viaggio che per loro rappresentava un sogno. Ma che si è trasformato in tragedia.
Emanuele lavorava alla Whirlpool dal 1988. Era responsabile dei ricambi per la Lombardia,
in passato aveva ricoperto lo stesso incarico in Piemonte ed in Emilia Romagna. Sempre per lavoro aveva girato in tutta Italia e pertanto nel suo ambiente professionale era molto conosciuto in tutto lo Stivale. È proprio l’ufficio legale della sua azienda ad essersi fatto carico del disbrigo delle pratiche per il rimpatrio delle salme dei due bikers. Pratiche che si preannunciano abbastanza lunghe e complesse. Liana Pinotti lavorava invece all’ufficio del giudice di pace di Gavirate. Era molto conosciuta in paese, dove la ricordano anche alcuni dipendenti dell’amministrazione comunale che di lei dicono: «Era una persona gentile, sempre disponibile».
Addolorati i colleghi di ufficio di Emanuele Nicò. Molti sono in ferie, altri hanno appreso la notizia al lavoro e ancora non riescono a capacitarsene e lo ricordano con le parole che si riservano solo agli amici migliori: «Era una bella persona – racconta Cristina Frascati, trattenendo a stento la commozione -. Era appassionato di fotografia: in ufficio c’è una parete piena delle sue foto. Sono le immagini dei suoi viaggi, altra grande passione. Poi era appassionato di informatica e di tecnologia: era sempre il primo a sperimentare nuovi ritrovati tecnologici. Poi, ovviamente, c’è la moto che era la sua passione numero uno». Insomma, Emanuele Nicò era un collega speciale, uno di quelli simpatici, che amano scherzare e portare simpatia sul luogo di lavoro: «Sapeva essere sempre sorridente e ma era anche uno tosto, sapeva farsi rispettare. Un grande lavoratore e ci sapeva fare. Io personalmente lavoravo con lui fin dal 1988, quando siamo entrati in azienda».
«Lo conoscevamo tutti – ricorda Mauro Ravanelli – era uno in gamba. Sapeva il fatto suo e quando si poteva portava sempre un po’ di trambusto in ufficio. Gli piaceva scherzare. Era una bravissima persona. Da un po’ di anni aveva anche un sito internet dove raccoglieva tutte le sue foto e i racconti dei viaggi. Quel sito è la perfetta sintesi della sua personalità: grande voglia di fare, di scoprire, di avventura e di condividere le sue passioni».
La coppia gaviratese, non nuova a lunghi viaggi in moto, al momento dell’incidente, sabato scorso, stava viaggiando lungo la A386 verso Thurso Reay, nelle Higlands scozzesi, quando si è scontrata frontalmente con una macchina. Un impatto violentissimo e fatale. Emanuele Nicò e Liana Pinotti sono morti così, «cavalcando il loro sogno a due ruote» come ricordano molti in paese. Da circa una settimana erano in vacanza in sella alla loro Bmw R1200 Adventure, per un viaggio avventuroso, calcando strade che ogni biker sogna di affrontare. I due, entrambi 45enni, vivevano in un appartamento al primo piano di una palazzina di via Scalarini. Da tempo conviventi, Emanuele e Liana si erano sposati nel 2009. Lasciano due figli giovanissimi. Il figlio di Emanuele compirà 18 anni solo la prossima settimana.
b.melazzini
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