Gb, ancora scioperi selvaggi nelle raffinerie Total


Londra, 18 giu. (Apcom)
– Ancora scioperi selvaggi nelle raffinerie Total in nel nord dell’Inghilterra e in particolare sul sito della Lindsay Oil nel Lincolnshire, teatro pochi mesi fa di una clamorosa protesta contro i lavoratori italiani giunti a completare un particolare progetto.

Oggi un portavoce della francese Total ha riferito che 1.200 lavoratori della Lindsay hanno incrociato le braccia qualche giorno fa, perchè un subappaltatore aveva tagliato 51 posti di lavoro mentre un altro sullo stesso sito stava reclutando operai.

Funzionari dell’impianto Drax nello Yorkshire e dell’impianto di Fiddlers Ferry nel Cheshire hanno confermato che alcuni lavorato con contratto a termine si sono uniti alla protesta. Proteste si sono verificate anche nell’impiato Ratcliffe nel Nottinghamshire, all’impianto per l’ossigeno BOC di Scunthorpe, a Aberthaw in Galles, e alla raffineria Saltend della BP.

Non si tratta di scioperi organizzati dai sindacati ma di azioni di protesta contro la perdita di posti di lavoro originata nella crisi economica. Il sindacato Gmb ha comunque annunciato che ha chiesto colloqui con il management della Total. Il sindacato Unite riferisce che il servizio di conciliazione Acas sta trattando con le parti. La Total da parte sua ha dichiarato che gli scioperi non sono autorizzati e non ci saranno colloqui fin quando gli operai non torneranno al lavoro.

In febbraio, si era concluso con un accordo il movimento di protesta alla raffineria Lindsay, dove il gruppo
siciliano Irem aveva vinto un subappalto dalla
americana Jacobs inviando sul sito i propri lavoratori specializzati italiani e portoghesi. La presenza degli stranieri aveva provocato scioperi selvaggi a catena nelle raffinerie britanniche. L’accordo finale, negoziato con il governo, prevedeva l’assunzione di un certo numero di lavoratori locali.

All’epoca il primo ministro Gordon Brown aveva spiegato che di fatto si suggeriva ai datori di lavoro di “valutare sempre la presenza a livello locale di lavoratori competenti” di fronte a un determinato progetto.Lo stesso Brown, che l’anno scorso aveva sventolato lo slogan “British jobs for British people” si era trovato in grave imbarazzo poiché all’interno dell’Ue è protetta la libera circolazione delle persone e dei lavoratori,

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