Londra, 18 mar. (Ap) – La prova del Dna ha scagionato un cittadino britannico che, innocente, ha trascorso 27 anni in carcere per un omicidio che non aveva commesso. Sean Hodgson, 57 anni, è stato riconosciuto non colpevole dalla High Court britannica dell’uccisione, nel 1979, di Teresa De Simone, una ragazza di 22 anni.
La giovane, che era barista in un pub di Southampton, venne trovata seminuda e strangolata nella sua automobile a poca distanza dal locale in cui lavorava. Era stata violentata e poi strozzata con la catenella d’oro del crocifisso che portava al collo. Il caso all’epoca suscitò enorme clamore.
Nel anni Ottanta, quando ebbe inizio il processo a Hodgson, il test del Dna non esisteva. L’uomo aveva confessato, ma poi ritrattato la confessione. Nel 1982 venne condannato all’ergastolo. Di recente la polizia ha riesaminato i campioni biologici presi sulla scena del delitto, e ha scoperto che non coincidevano col Dna di Hodgson. Lo scorso novembre il caso è stato riesaminato dal
tribunale, che ha deciso il proscioglimento. La procura non ha contestato la nuova sentenza, per non ritardare la scarcerazione di Hodgson. Gli avvocati dell’uomo, che avevano fatto istanza di revisione della condanna, lo avevano sempre dipinto come una persona all’epoca affetta da gravi disturbi mentali e bugiardo patologico (si era già falsamente autoaccusato di numerosi crimini), contestando la confessione come inattendibile.
Fus
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