Genova, 13 apr. (Apcom) – Primi arresti dopo i gravissimi scontri tra tifosi che hanno fatto da preludio al derby di domenica scorsa tra Sampdoria e Genoa. A finire in manette, questa mattina all’alba, tre sostenitori della Sampdoria, rintracciati dagli inquirenti grazie a foto e filmati girati all’esterno dello stadio. Altri quattro ultrà, che apparterrebbero ad entrambe le tifoserie, sono stati identificati e sono ora ricercati. Tra le ipotesi di reato formulate dal titolare dell’inchiesta, il pm Piercarlo Di Gennaro, rissa aggravata, violenza, resistenza a pubblico ufficiale, travisamento e lancio di oggetti.
A provocare gli scontri, secondo quanto ricostruito dalla polizia, sarebbero stati un centinaio di supporter rossoblu, che armati di bastoni, bottiglie di vetro e razzi, con il volto coperto da caschi e passamontagna, si sono mossi in corteo verso corso De Stefanis, cercando di invadere la zona destinata ai sostenitori della Sampdoria. Alcune centinaia di ultrà blucerchiati hanno risposto all’attacco, lanciando a loro volta bottiglie, razzi, pietre e fumogeni all’indirizzo dei tifosi genoani. A frapporsi tra i due gruppi, una squadra di pronto impiego della polizia, che nonostante alcune violente cariche non è riuscita ad evitare che gli ultrà venissero a contatto. Il bilancio degli scontri è di una quindicina di persone ferite, soprattutto tra le forze di polizia, che sono state bersagliate con oggetti di ogni tipo ed hanno dovuto effettuare altre cariche, con lancio di lacrimogeni, per disperdere i facinorosi. Ai 15 feriti ufficiali bisogna aggiungere molti altri tifosi contusi che, per paura di diffide e denunce, hanno preferito farsi medicare sul posto che farsi trasportare negli ospedali cittadini.
Fos/Cro
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