Berlino, 7 giu. (Apcom) – La cancelliera Angela Merkel e la sua Cdu “hanno perso”, tuttavia il partito che esce sconfitto da queste europee in Germania è la Spd, per cui il voto si è rivelata “una debacle”, soprattutto in vista delle politiche di fine settembre. Questo spingerà i socialdemocratici ad avere un atteggiamento più aggressivo, e complicherà gli equilibri già tesissimi del governo della Grande Coalizione. Lo ha spiegato ad Apcom – sulla base degli exit poll – Gerd Langguth, professore di scienze politiche all’università di Bonn e biografo di Frau Merkel. Il fatto che i socialdemocratici abbiano ottenuto persino meno preferenze del 2004, quando, col 21,5%, scesero al loro peggior risultato nella storia delle europee, rappresenta un “problema drammatico”.
Certo, nota Langguth, volendo trarre delle conseguenze per le elezioni del 27 settembre bisogna tener conto del fatto che a queste europee ha votato circa il 42% degli aventi diritto, mentre alle elezioni per il Bundestag l’affluenza si aggira tradizionalmente intorno all’80%. Tuttavia “il dato davvero decisivo è quello dei 17 punti percentuali di distanza tra Cdu/Csu e Spd”, afferma Langguth. Ciò lascia prevedere che a settembre “la Cdu/Csu sarà nettamente più forte della Spd in termini di preferenze”. Non solo, ma dopo questo voto le stesse chance del ministro degli Esteri e sfidante di Merkel, Frank-Walter Steinmeier, di diventare cancelliere sono “scarse”.
Ora c’è da aspettarsi che i socialdemocratici si schiereranno su posizioni più aggressive per tentare di recuperare voti, per cui “l’armonia nella Grande coalizione di certo non aumenterà”.
Tuttavia “già adesso la Spd si è comportata in modo più aggressivo, ad esempio nei confronti di Merkel o nella partita Opel, anche se ciò non è stato ricompensato dagli elettori”, spiega il politologo.
Quanto alla Cdu, che dovrebbe aver perso circa il 6% rispetto al 44,5% del 2004, il risultato era in parte prevedibile: cinque anni fa, ricorda Langguth, i cristiano-democratici approfittarono del fatto che la reputazione dell’allora governo del socialdemocratico Gerhard Schroeder “era ai minimi”.
Aal
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