«Gestita malissimo e chiusa “magicamente” il penultimo giorno utile»

Caso educatrici a Busto Arsizio, l’accordo in extremis. La consigliera del Pd Valentina Verga interviene sulla questione: «Bene il risultato, molto male il percorso»

– Caso educatrici, l’accordo in extremis fa scuotere la testa alla consigliera del Pd Valentina Verga: «Partita gestita malissimo dall’amministrazione e chiusa “magicamente” il penultimo giorno utile». L’esponente “dem” è stata tra le più attive e attente sulla vicenda e ora commenta così: «Nessun titolone sui giornali questa volta, tutto passato sotto traccia, eppure giovedì scorso è accaduto qualcosa di molto importante. In fretta e furia è stato sottoscritto un accordo tra le dipendenti dei nidi e delle scuole dell’infanzia e l’amministrazione sul calendario scolastico. Si, proprio quel calendario scolastico di cui si parla da sei-sette mesi e che, insieme alla questione dell’indennità, ha fatto scendere in piazza le educatrici più volte. Quell’accordo che sembrava scritto già ad inizio giugno e che invece poi è saltato per poi essere “magicamente” siglato il 29 giugno. La data non è casuale: il penultimo giorno utile prima dell’inizio del fatidico mese di luglio, che è il vero artefice dell’accordo». Verga ricostruisce la vicenda: «Il no compatto delle educatrici a garantire il servizio nel mese di luglio a fronte della mancata sottoscrizione di un accordo soddisfacente e la paura dell’amministrazione di non sapere come garantire il servizio di apertura di nidi e scuole infanzia nel mese estivo hanno spinto a siglare un accordo recependo tutte le integrazioni richieste dalle educatrici, in primis quella di definire in maniera chiara cosa si intendesse con il termine “smart working”. Viceversa il comune avrebbe dovuto utilizzare il servizio delle cooperative per garantire l’apertura nidi con costi elevati e lo spettro dell’assenteismo dei bimbi i cui genitori avevano già dichiarato non avrebbero mandato

i propri figli in assenza delle educatrici. Peccato che gli stessi genitori, da quest’anno, avrebbero comunque dovuto pagare per il mese di luglio un importo, seppur ridotto, anche qualora non avessero mandato il proprio bimbo al nido o alla scuola per l’infanzia. Immaginiamo quale clima si sarebbe creato!». Così, sintetizza la consigliera del Pd, «il mio pensiero va oggi, ancora una volta, alle educatrici il cui percorso ho seguito e supportato, sin dall’inizio, un anno fa ormai, e sono soddisfatta che finalmente almeno dal punto di vista del calendario scolastico, possano mettere un punto fermo dopo un braccio di ferro estenuante ma che hanno condotto sempre con estrema correttezza e lealtà. Mi rammarica il modo in cui questo sia avvenuto, l’amministrazione ha gestito male sin dall’inizio la partita, dimostrando di non saper governare un aspetto così delicato del rapporto con i propri dipendenti, con enormi riflessi anche sui cittadini, da ultimo l’assenza ingiustificata ad una delle ultime trattanti, e solo la paura di un clamoroso “autogol” su luglio ha spinto a mettere una toppa, portando ad un risultato a cui si poteva ben arrivare mesi e mesi fa. Bene il risultato, molto male il percorso. E il timore che questo atteggiamento si riproponga anche per la questione delle indennità è fondato: mentre prima l’amministrazione ha chiarito che la parola del giudice sarebbe stata definitiva, ora dietro front e si parla di un’opposizione al decreto ingiuntivo. Continuerò a monitorare e chiedere conto di questo aspetto, non mi accontento delle parole, visto che ad esse purtroppo, abbiamo visto, spesso non seguono i fatti».