LUINO «Sarai sempre nei nostri cuori». Lo hanno scritto gli amici sullo striscione lasciato sul luogo dello schianto. Appeso a quel muro che si è portato via Gianmarco Pinna, neanche 19 anni. Li avrebbe compiuti il 13 settembre prossimo ma l’incidente se l’è portato via. Non senza un ultimo gesto di assoluta generosità. Maturato dal coma irreversibile per volontà della famiglia.
I suoi organi, reni e fegato, sono stati donati. Per salvare altre vite. Dare un senso a quello che è successo resta comunque impossibile. «È difficile farsene una ragione. Personalmente conosco il padre e ne sono profondamente addolorato. Per questo – chiarisce il sindaco Andrea Pellicini – sono vicino alla famiglia e nome della comunità dei luinesi mi stringo a loro in questo momento di profondo dolore. Un dolore che tocca da vicino tutta la città». Perché Gianmarco era una ragazzo pieno di vita. Socievole, «unico». «Sono veramente affranto – commenta il consigliere comunale, Vittorio Sarchi, amico di famiglia – conosco bene il padre Franco, Gianmarco e la sua sorellina. Ora quel vuoto sarà difficile da colmare». Per il giovane era «un autentico trascinatore», parola degli amici che hanno subito organizzato una colletta. Un passaparola che ha permesso di raccogliere quanto serviva e anche di più. Così i fondi saranno destinati in beneficenza. Resta il lutto. Soprattutto nelle frazioni di Pianazzo, dove Gianmarco era cresciuto e delle Motte, dove lavorava. Perché da qualche mese, il papà Franco, aveva rilevato il circolino della frazione, il notissimo Vecchio Granaio, nel quale era impiegato anche Gianmarco. Che continua a vivere nei pensieri degli amici.
La sua bacheca di Facebook, infatti, è diventata un muro di affetto. «Eccoci qua. A guardare le nuvole sperando di vedere quel sorriso. Ti conosco ormai da dieci anni – scrive Andrea – sei venuto con me ad allenarti. Si rideva, si scherzava e ci si divertiva! Ma perché tutto questo? Ma che vita è? Non ci voglio davvero pensare. Appena mi è stato detto mi hai fatto star male, davvero tanto. Ciao ragazzo, fai il bravo lassù! Un abbraccio». Parole che fanno il paio con quelle di decine di altri messaggi. Di chi
lo aveva conosciuto su un campo da calcio, in piscina o in una semplice serata in discoteca tra amici. «Non ci sono mai parole per queste cose. La cosa certa è che hai lasciato qualcosa di te in tantissime persone ed è meraviglioso perché tutti ti ricorderemo così come eri: un ragazzo forte, buono e dolce. Io ho diversi ricordi di momenti vissuti insieme – gli scrive Federica – e guardando le tue foto ora e leggendo tutti questi pensieri non ci credo. Mi mancherai. Come il tuo un sorriso pieno di speranze e vita».
e.marletta
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