Gigi D’Agostino e la sua Varese «La vostra piazza ha dentro la forza»

Si chiama Luigino Celestino Di Agostino, ma a tutti è conosciuto come Gigi D’Agostino o Gigi Dag: il dj e produttore discografico italiano di origini salernitane.

È conosciuto come uno dei pionieri della Mediterranean progressive composta da suoni minimalisti e da melodie latine e mediterranee, e del Lento violento, creato e diffuso grazie all’aiuto di numerosi producer emergenti. Per la felicità di numerosi varesini, Gigi Dag è stato l’ospite nella serata “La musica che unisce”, organizzata domenica in piazza Repubblica.

A suonare è stata la prima volta. Se, invece, vuol sapere se ero già passato da questa provincia la risposta è sì, ma quando ero piccolo: avevo dei parenti a Busto.

È stata bellissima. La piazza ha un suo fascino: suonare in un club o in una discoteca è diverso perché tutto è più costruito. Invece, suonare in una piazza è più spontaneo, la piazza è il simbolo dell’urlo della rivoluzione. È stato bellissimo, c’era la tensione giusta nonostante il volume fosse basso, un po’ a causa di una gestione particolare da parte degli organizzatori dell’evento, ma anche perché quello usato non era l’impianto audio che ci sarebbe dovuto essere. Mi piacerebbe molto ritornare in città per una prossima serata.

Nulla, questa è una falsità messa in giro da non so chi. Io ci sento benissimo. Ho molti difetti, ma di sicuro so prendermi molta cura delle mie trombe di Eustachio. Durante una serata non tengo il monitor sempre acceso perché per me è molto importante stare attento anche al suono che arriva dalla pista. Ti spacchi l’udito solo se solleciti continuamente Il timpano.

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