Gimondi benedice Ivan Basso:"E’ il favorito, mi rivedo in lui"

BERGAMO Anche Felice Gimondi attende con trepidazione la festa rosa. Ha vinto il Giro d’Italia tre volte (1967, ’69 e ’76), più due secondi e quattro terzi posti, negli anni della straordinaria rivalità con Eddy Merckx. Ecco come il campione bergamasco vede l’edizione del centenario.Gimondi, le piace questo Giro?Un po’ sì e un po’ no. È un percorso innovativo: sembra disegnato da Armstrong e fatto apposta per sottolineare il duello con Basso. Ma chissà se l’americano sarà davvero all’altezza: l’infortunio alla spalla è un ottimo alibi, lo avrei preferito al top. In ogni caso, spero vinca Basso.Quindi Ivan favorito?In teoria sì: ma le parole contano poco, io mi fido solo della strada. Ivan pare in

buona condizione, l’avvicinamento è stato perfetto. Però ricordiamoci che non disputa gare di un certo livello da tre anni. Lo aspetto con curiosità e affetto: tifo per lui, perché un po’ mi ci rivedo.Altri pretendenti?Di Luca e Simoni, ex maglie rosa in grado di ripetersi. L’Astana, se Armstrong stentasse, punterà su Leipheimer, che ha una forma strepitosa e conta sull’atipica cronometro delle Cinque Terre. Una tappa brutale, in cui non basterà essere specialisti: oltre i 30 chilometri più la distanza cresce più fa la differenza, e poi su quei saliscendi devi saper guidare la bici. Lascerà un segno profondo sulla classifica. Lì Cunego rischia grosso: spero si salvi, ma temo buschi una sonora legnata.

e.romano

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