VARESE Ancora allarme gioco d’azzardo patologico in provincia di Varese. A lanciarlo questa volta è l’ordine dei consulenti del lavoro della provincia di Varese, che grida all’emergenza sociale: «Rovina famiglie e lavoro». Un tema di scottante attualità, ieri al centro di un convegno a Varese. Il primo passo che l’Ordine ha messo in campo è quello di intercettare il problema sui posti di lavoro, per poi indirizzare il giocatore alle associazioni e strutture curative. «I giocatori d’azzardo patologici sono in aumento ormai da un paio d’anni – commenta Vera Stogliano
– e lanciano segnali indiretti ai quali bisogna prestare attenzione come richieste di anticipi sugli stipendi, prestiti con scuse banali o acconti del Tfr». Ma rinunciare alle slot nel proprio bar è possibile e sempre più titolari scelgono la strada etica: «Ho visto gli amici rovinarsi e ho detto basta. Noi baristi possiamo guadagnare anche senza le macchinette». Intanto molti sindaci del Varesotto – da Luino a Cassano Magnago – chiedono una legge che regolamenti il gioco e si dicono pronti a sostenere i bar “no-slot” con sgravi fiscali.
Il servizio completo su La Provincia di Varese in edicola sabato 23 marzo
b.melazzini
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