Il gioco d’azzardo in Italia ha ormai superato il livello di allarme rosso. È un buco nero che inghiotte risorse economiche e sociali, una tassa occulta che svuota i portafogli dei più fragili e devasta le relazioni familiari e comunitarie. Lo certificano i dati 2024, pubblicati in uno studio condotto da Caritas Ambrosiana.
I numeri del disastro
Nella sola Diocesi di Milano, che include 440 Comuni tra cui la provincia di Varese, il giro d’affari del gioco legale ha toccato la cifra monstre di 14,26 miliardi di euro, così suddivisi:
- Gioco fisico: 6,8 miliardi
- Gioco online: 7,5 miliardi
- Perdite complessive: 2,15 miliardi di euro
Focus Varese: 2.220 euro giocati a testa
Nel Varesotto, la situazione è altrettanto grave:
- Totale giocato nel 2024: 1,4 miliardi di euro
- Perdite complessive: 233 milioni di euro
- Spesa media pro capite: 2.220 euro
- Perdita media per abitante: 352 euro
Numeri impressionanti, che rivelano la profondità della crisi sociale legata all’azzardo.
Una minaccia trasversale
Il gioco d’azzardo non è solo una questione economica. È un problema sanitario, familiare, culturale ed etico, che:
- Minaccia la salute mentale
- Alimenta l’usura e l’illegalità
- Disgrega relazioni familiari
- Devasta interi bilanci familiari
- Distrugge fiducia e coesione sociale
La risposta della Chiesa ambrosiana
Per fronteggiare l’emergenza, la Diocesi di Milano ha avviato azioni concrete, in collaborazione con Caritas, Ser.D. pubblici e realtà come la Fondazione San Bernardino. Tra le iniziative:
- Gruppi di mutuo aiuto nelle parrocchie
- Spazi parrocchiali messi a disposizione delle vittime dell’azzardo
- Interventi economici mirati per riparare i danni alle famiglie
- Campagne di sensibilizzazione sul territorio
Una lotta culturale
«Parlare di gioco è fuorviante – afferma Caritas –. L’azzardo è una malattia sociale che ha bisogno di cura, non di pubblicità.»
«Non è un passatempo: è una trappola che colpisce chi ha meno, e lo fa senza pietà.»
Un appello
La Chiesa, gli operatori sociali e le istituzioni lanciano un appello urgente:
serve una presa di coscienza collettiva.
Perché l’azzardo non è solo un problema individuale, ma una ferita aperta nel tessuto della società. E senza una risposta corale, continuerà a crescere.