Gioia Martinenghi: “Un argento che vale oro”. E’ ancora podio a un anno dal trionfo di Budapest

Il campione varesino esulta per la medaglia arrivata nei 100 rana ai mondiali di nuoto di Fukuoka, in Giappone. Preceduto dal cinese Qin: "Sono al settimo cielo"

FUKUOKA – “Incredibile, sapevo che sarebbe stata una gara sul filo del rasoio. Il tempo non è per niente buono, ma porto a casa questo argento come fosse un oro”. Nicolò Martinenghi esulta per la medaglia arrivata nei 100 rana ai mondiali di nuoto di Fukuoka. “Sono al settimo cielo, ho cercato di vendere cara la pelle – dice, ai microfoni di Raisport l’azzurro che si presentava da campione in carica – Qin (il cinese che ha vinto l’oro ndr) è stato fortissimo, sarà lui da battere anche il prossimo anno. Ora sto per svenire devo andare a sdraiarmi a terra”.

Nicolò che ha chiuso in 58″72 è stato preceduto dal cinese Haiyang Qin vincitore con il record asiatico in 57″69. Con lo stesso tempo dell’azzurro l’olandese Arno Kamminga e lo statunitense Nic Fink. Tre dunque gli atleti sul secondo gradino del podio.

Martinenghi resta così sul podio iridato, dopo l’oro di Budapest 2022, quando raccolse l’eredità lasciata vacante da Adam Peaty, ed è argento nei 100 rana. Il 23enne di Varese primatista italiano (58″26) – campione europeo in carica nei 50 e 100 – parte in corsia 1 dopo il 59”21 in semifinale, stampa un super passaggio in 27”47 ai 50, un ritorno 31”45 e chiude in 58’72 ex aequo con l’olandese Arno Kamminga – argento mondiale, europeo ed olimpico – e lo statunitense Nic Fink – bronzo a Tokyo 2020 – La corona di re del mondo si pone sulla testa del cinese Haiyang Qin che abbassa ulteriormente il record asiatico portandola a 57”69.

Cresciuto nel Nuoto Club Brebbia seguito dal tecnico Marco Pedoja, prima di passare al Circolo Canottieri Aniene, Martinenghi sta effettuando in queste stagioni un percorso caratterizzato da una crescita graduale e costante: iniziata dai successi internazionali in tutte le piscine giovanili per l’esordio ai mondiali del 2017 a Budapest con un nono posto propiziatorio, seppur sfortunato, non ancora maggiorenne; poi la squalifica in semifinale a Gwangju nel 2019. Un’esperienza formativa, che ha alimentato sia la consapevolezza sia la voglia di emergere esplosa alle Olimpiadi di Tokyo; poi nel 2022 la consacrazione definitiva con l’oro ai Mondiali di Budapest e quello agli Europei allo Stadio del Nuoto di Roma.Per l’Italnuoto è la sesta medaglia nella specialità (1-4-1) e per la prima volta nella storia un ranista si conferma sul podio dei campionati mondiali di nuoto in vasca lunga.