Giro della Padania nella bufera Piacenza dice no, sindaci in rivolta

PIACENZA – Detto fatto. Il Carroccio aveva annunciato negli scorsi mesi l’intento di creare il “Giro della Padania”, una competizione ciclistica che si sarebbe snodata tra il Piemonte, la Lombardia, l’Emilia Romagna e la Liguria. Quella che era una promessa è diventata realtà: la gara si svolgerà dal 6 al 10 settembre e sarà riconosciuta dall’Unione Ciclistica Internazionale. Tanti i comuni in cui la carovana su due ruote si sposterà, tra questi la città di Piacenza,

che però non vede di buon occhio l’arrivo della competizione targata Caroccio. A rivelarlo la dura presa di posizione del sindaco della città emiliana Roberto Reggi che ha affidato a Facebook la sua contrarietà al passaggio del Giro della Padania che dovrebbe fare tappa a Piacenza l’8 settembre, partendo da Lonate Pozzolo e arrivando a Salsomaggiore Terme. “Proprio nei giorni scorsi è pervenuta in comune la richiesta di transito a Piacenza del Giro di Padania 2011- ha spiegato il primo cittadino- ” che comporterebbe la chiusura temporanea in giorno feriale di via Einaudi e della tangenziale sud, oltre alla necessità di mettere a disposizione pattuglie di vigili urbani per garantire il presidio e la sicurezza durante il passaggio dei ciclisti.” Il sindaco ritiene inopportuna la chiusura di una strada traffinatissima come la Tangenziale Sud per giunta in un giorno lavorativo e il dispiegamento ingente delle forze dell’ordini per garantire la sicurezza di ciclisti e spettatori. Ma dal suo profilo sul celebre social network il sindaco fa emergere anche una chiara questione ideologica: “ma e’ mai possibile nell’anno del 150esimo dell’unita d’Italia assistere a queste pagliacciate con utilizzo obbligato e ingente di risorse pubbliche (polizia stradale, polizie locali), creando disagi ai cittadini in giorni lavorativi? Non stanno creando abbastanza disagi ai lavoratori onesti dal governo con le loro scellerate decisioni, questi fanfaroni della Lega Nord? Non stanno sperperando abbastanza denaro da Roma coi ritardi con cui hanno riconosciuto e male affrontato questa gravissima crisi economica che sta mettendo in ginocchio il nostro paese? Evidentemente no! Ci prendono pure in giro con questo penoso spettacolo in cui pretendono di affermare l’esistenza di una cosa che non esiste: la Padania! E comunque non esiste a Piacenza che e’ una bellissima città e una stupenda provincia che loro, i leghisti, stanno provando a far scomparire alla faccia della tutela dell’identita’ territoriale, con il complice atteggiamento passivo e remissivo dell’amministrazione provinciale dove sono in maggioranza. Ma non ci riusciranno e intanto i piacentini manderanno il Trota, Bossi e gli amichetti loro a pedalare nel cortile di casa”.

Il sindaco di Piacenza sembra agguerritissimo e pronto a dar battaglia. Se riuscirà ad ottenere ciò che vuole, le maglie verdi che i ciclisti indosseranno durante la competizione possono scordarsi di sfliare nella patriottica Piacenza.

e.besoli

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