Giro di estorsioni, lo zio di Rino Gattuso citato in un’ordinanza del gip di Milano. Non è indagato

In una pagina del memoriale di una delle vittime dell'attività di strozzinaggio oggetto dell'inchiesta si parla di un "incontro presso un bar a Gallarate" cui sarebbero stati presenti la stessa vittima, un affiliato alla 'ndrangheta e "lo zio del calciatore". La vicenda

MILANO – Viene citato anche il nome di Damiano Gattuso “zio del calciatore”, ossia di Gennaro detto “Rino”, ex centrocampista del Milan e della Nazionale e allenatore del Valencia, nell’ordinanza del gip di Milano su un blitz della Squadra mobile su un giro di usura ed estorsioni legato a clan della ‘ndrangheta.

Nel provvedimento, tuttavia, il parente dell’ex rossonero non risulta indagato. Si fa riferimento a Damiano Gattuso, “zio del calciatore”, in una pagina del memoriale di una delle vittime dell’attività di strozzinaggio, perché, stando al racconto di quest’ultima, sarebbe stato Damiano Gattuso a metterlo “in contatto” con Orlando Demasi, affiliato alla mafia calabrese (per lui la custodia in carcere).

La vittima ha parlato di un “incontro presso un bar a Gallarate“, a cui erano presenti lui, Damiano Gattuso e Demasi. Demasi gli avrebbe chiesto “di quanti soldi avessi bisogno e io gli dico 10mila euro, a tutta risposta lui mi dice – ha spiegato la vittima – ti costano il 40% (…) alla fine della discussione ci accordiamo per il 25% al mese”.

Demasi a quel punto avrebbe detto a Damiano Gattuso: “guarda che ne rispondi tu! Di questi soldi se lui non paga prima scanniamo a lui e poi veniamo da te! E a noi non interessa chi è tuo nipote!”.