Gismondo: “La vaccinazione obbligatoria dei sanitari è stata una misura assurda”

"Sono d'accordo col ministro della Salute: una misura che deve essere abbandonata", dice la direttrice del Laboratorio di microbiologia clinica, virologia e diagnostica delle bioemergenze dell'Ospedale Sacco di Milano

MILANO – “Un vaccino può essere reso obbligatorio quando è in grado di proteggere la popolazione dal contagio” da parte del patogeno verso il quale è mirato, “e ormai siamo tutti d’accordo sul fatto che il vaccino anti-Covid non previene l’infezione”. Fatta questa premessa, Maria Rita Gismondo, direttrice del Laboratorio di microbiologia clinica, virologia e diagnostica delle bioemergenze dell’Ospedale Sacco di Milano, ritiene che “la vaccinazione obbligatoria dei sanitari” sia stata “una misura assolutamente assurda, che peraltro ci ha privati dell’attività

di tanti operatori sanitari proprio quando maggiormente era necessaria”. L’esperta commenta così all’Adnkronos Salute le motivazioni delle tre sentenze con cui la Corte costituzionale, il primo dicembre scorso, ha affrontato diverse questioni di legittimità sull’obbligo vaccinale Covid-19 per il personale sanitario. Basta obblighi, ribadisce Gismondo: “Penso che la nuova filosofia debba essere abbandonare la vaccinazione obbligatoria. Lo ha detto anche il ministro della Salute e io sono assolutamente d’accordo”.