VARESEGli “Attori per caso” dei Fichi d’India convincono a metà.
Il debutto nazionale dello spettacolo che porta sulla scena il pubblico ha mostrato un lavoro che ha bisogno di essere ancora rodato.
Certo il divertimento non è mancato e la platea del Teatro di Varese, sabato sera, si è goduta grasse risate, grazie alle indiscutibili doti comiche e di improvvisazione di Bruno Arena e Max Cavallari.
Non convince a pieno, invece, il risultato del coinvolgimento degli “attori esordienti” scelti a caso tra il pubblico.
La prima parte che vede duettare Bruno e Max per introdurre l’ambientazione da set cinematografico è esilarante e pare promettere bene. Poi la scelta degli “attori per caso” con le luci accese tra il pubblico è un altro momento di divertimento con le battute rapide e pungenti dei due mattatori della risata che prendono in giro chi sta incollato alla sedia e chi si propone per interpretare i personaggi del finto film da girare.
L’intreccio delle storie tra western, horror, romantico e fantascientifico è intrigante e divertente fino a quando sono i due comici ad essere gli unici interpreti; ma con l’arrivo degli “attori per caso” diventa difficile seguire la trama, si perde il senso di ciò che accade dando poca visibilità agli interessanti spunti comici che stanno nel canovaccio del testo.
e.romano
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