Gli auguri di Natale di Umberto Bossi con la riproduzione di un’opera di Michelino da Besozzo

Il tradizionale messaggio del Senatur è un omaggio all'Adorazione dei Magi del grande esponente del gotico lombardo nato nel Varesotto: "Tutti insieme alla più grande festa del mondo"

GEMONIO – Umberto Bossi fa gli auguri di Natale al Paese con la tradizionale riproduzione di un’opera pittorica. Si tratta dell’ Adorazione dei Magi di Michelino da Besozzo e il messaggio di Bossi: “Tutti insieme alla più grande festa del mondo”.


Michelino da Besozzo è pittore lombardo quasi dimenticato. Nato nel 1370 a Besozzo ha lavorato a lungo a Milano alla Corte di Filippo Maria Visconti verso il 1440, e poi a Mantova alla Corte dei Gonzaga, a Pavia, ma anche in Veneto, a Vicenza e a Venezia nel 1410.

Pittore e miniatore, è stato il maggiore esponente del gotico lombardo, considerato anche uno dei più importanti esponenti del gotico internazionale in Italia. Già nel 1401, fu definito negli annali del Duomo di Milano come ‘sommo pittore’ e ‘maestro delle vetrate’. Fu celebre per aver lanciato la cultura lombarda a livelli internazionali. Emblematico il titolo di un fascicolo a lui dedicato in Italia, oramai quasi introvabile, ovvero Michelino da Besozzo, l’ouvraige de Lombardie, tradotto dal francese antico, l’opera della Lombardia, con un capitolo intitolato: ‘Uno dei momenti più europei della cultura Lombarda’, (I Maestri del colore, Michelino da Besozzo e l’ouvraige de Lombardie’, Fratelli Fabbri Editori). Le sue opere sono conservate anche all’estero, al Museo del Louvre (i quattro Apostoli del Louvre per lungo tempo ritenuti di scuola francese della fine del Trecento, erano invece di Michelino ed ora il museo ha corretto e giustamente riconosciuto il suo nome come il vero autore), alla Biblioteca nazionale di Parigi, al British Museum di Londra, al Metropolitan Gallery di New York con Il Matrimonio della Vergine, e alla Biblioteca Municipale di Avignone. In Italia invece, si trovano degli affreschi mistici a Mezzana di Somma Lombardo, alla cappella di San Nicolò da Tolentino di Santa Mustiola e al Castello visconteo di Pavia. Opere come Cinghiale assalito da cani e leopardo alla Biblioteca civica di Bergamo, altre alla Biblioteca nazionale di Firenze, alla Biblioteca Malatestiana a Cesena, all’Abbazia di Viboldone, al Gabinetto Nazionale delle Stampe a Roma. Come pure Lo sposalizio mistico di Santa Caterina alla Pinacoteca Nazionale di Siena, La Madonna dell’Idea al Duomo di Milano, ove disegnò anche delle statue e la Natività all’Ambrosiana di Milano, l’affresco con la Crocifissione dell’Eremo di Crevenna e gli affreschi della Cappella di San Martino di Sant’Eustorgio a Milano