Golden Egg, 50 anni di panini cult: Varese festeggia il “Palmito” e l’Elbrus

La storica paninoteca di via Avegno celebra mezzo secolo con musica, cocktail e tanta nostalgia: dal 1975 un’icona della città.

VARESE – Tanto, tantissimo è l’affetto che i varesini nutrono per il Palmito, l’Elbrus e, più in generale, per il Golden Egg. La paninoteca di via Avegno ha festeggiato questa sera, venerdì 12 settembre, i suoi primi 50 anni trasformando la strada in una grande festa, chiusa al traffico dalle 17 alle 2.

Dress code dorato, come il logo celebrativo scelto per l’occasione, e gadget speciali per gli outfit più scintillanti. A scandire la serata, il dj set di Deiv, Matilde Maffina, Andrea Festa e Brubeg, con la voce di Pisa a fare da padrone di casa. Dalle 18 alle 22.30 il classico servizio al bancone, poi in strada spazio a gin tonic firmati Campo dei Fiori, birra a fiumi e un dolce speciale preparato dalla pasticceria Bacilieri di Marchirolo.

Mezzo secolo di storia e passione

Il Golden Egg è nato nel 1975 e, dopo tre gestioni iniziali, dal 1985 è in mano a Fulvio con la moglie Barbara e i figli Federico e Lorenzo, subentrati ai suoceri Enrico e Teresa. Sempre in via Avegno, dal 2019 si è spostato di pochi metri in uno spazio più grande, senza perdere la sua anima: insegne storiche, disegni originali, quadri e la mitica lista dei panini del 1986 sono ancora lì a raccontarne la memoria.

Iconici i panini “a forma di uovo”, assemblati davanti al cliente con ingredienti che ne hanno fatto la leggenda, come l’uovo, il cuore di palma, gli asparagi e la maionese. Una tradizione che ha reso il locale un punto di riferimento per generazioni: per la pausa pranzo, il post-cinema, le partite, le notti del weekend o persino per un brindisi di matrimonio.

Inserito tra le attività storiche della Regione Lombardia e nella lista delle 20 migliori paninoteche d’Italia stilata da Dissapore, il Golden Egg è finito anche nella guida “Le 99 cose da fare a Varese” di Francesca Vago.

«Il nostro segreto»

«La qualità della materia prima e la passione che unisce chi prepara i panini e chi li gusta – racconta Fulvio – sono il nostro segreto. Abbiamo organizzato questa festa per ringraziare la città, che da mezzo secolo ci sostiene e ci sceglie ogni giorno».