Google/ Anche dipendenti Casa Bianca vittime hacker di Gmail

New York, 3 giu. (TMNews) – Ieri le accuse: Google ha puntato l’indice contro la Cina, sostenendo che alcuni hacker hanno cercato di infiltrarsi negli account di Gmail, il servizio di posta elettronica del colosso di Internet. Oggi qualche tassello in più nella vicenda: anche alcuni dipendenti della Casa Bianca sono stati vittime di “phishing”, un espediente per ingannare gli utenti e spingerli a condividere la propria password. Gli hacker, spiega il Wall Street Journal, evidentemente speravano che i funzionari dell’amministrazione usassero le proprie e-mail private per questioni di lavoro.

L’amministrazione Obama ieri ha subito precisato che non sono state compromesse informazioni, ma secondo gli esperti ricordano che la storia recente della Casa Bianca insegna che talora gli account privati sono usati per parlare di questioni lavorative, anche se esiste una regolamentazione interna che lo impedisce.

L’Fbi e il dipartimento di sicurezza interna stanno lavorando con Google per fare luce sulla vicenda, mentre il segretario di Stato americano Hillary Clinton ha definito le accuse “molto gravi e da prendere seriamente”. Per il momento, l’amministrazione non intende sollevare la questione direttamente con la controparte cinese, almeno finché la situazione non sarà più chiara: “prima le autorità devono andare a fondo e fornire le basi fattuali, poi verrà la diplomazia”, ha detto una fonte del Governo.

Google aveva precisato in una nota che la campagna di “phishing” era apparentemente originata da Jinan, in Cina, ed era appunto indirizzata agli account Gmail personali di centinaia di utenti tra cui rappresentanti del Governo americano, attivisti politici cinesi, rappresentanti istituzionali in vari paesi asiatici, personale militare e giornalisti. Lo scopo apparente era controllare i contenuti delle email, usando le password rubate per cambiare le impostazioni degli account. La società di Mountain View ha precisato di avere “identificato e interrotto la campagna”, di avere “informato le vittime e reso sicuri i loro account” e di avere “informato dell’accaduto le autorità competenti”.

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