Governo/ Vaticano alla finestra, ma voto anticipato spauracchio

Città del Vaticano, 7 nov. (TMNews) – La Curia vaticana osserva in silenzio la girandola di voci sulle dimissioni di Silvio Berlusconi. Nessuna dichiarazione e, come di consueto, nessun intervento diretto sulla politica italiana in questo frangente convulso. Da Oltretevere filtra solo una certa apprensione per la prospettiva di elezioni anticipate. Un sentimento che fa il paio con l’auspicio più volte formulato dai vescovi e dalle associazioni cattoliche italiane per una modifica della legge elettorale.

Nell’eventualità che acceleri la crisi del berlusconismo, insomma, la soluzione più naturale appare, dal Palazzo apostolico, l’ipotesi che nasca un nuovo esecutivo capace di affrontare con autorevolezza la crisi economica. Evitando, ovviamente, un ‘ribaltone’ come avvenne nel 1994.

In Giorgio Napolitano, del resto, nutrono la loro massima fiducia i maggiorenti vaticani, a partire dal Segretario di Stato Tarcisio Bertone. Conforta la prospettiva che spetti all’inquilino del Quirinale la regia nel caso che precipitino gli eventi. E anche su molti degli altri possibili protagonisti del futuro prossimo il giudizio, Oltretevere, è positivo, e non da oggi. A partire da Gianni Letta, sottosegretario alla Presidenza del Consiglio e stimato ‘gentiluomo di Sua Santità’, passando per Giuseppe Pisanu, uomo di sicura cultura politica cattolica, fino al leader Udc Pier Ferdinando Casini. Pur messo in difficoltà dalla vicenda della sua abitazione, anche nei confronti di Giulio Tremonti, stimato personalmente dal Papa, non è mai scomparsa la stima.

Quanto a Mario Monti, personalità considerata di alto livello anche in Vaticano, nella galassia cattolica non mancano gli attestati di stima entusiasti, come quello che gli è stato tributato oggi da ‘Famiglia cristiana’ (“Un cattolico con una visione rigorosamente laica della politica, in grado di coagulare due mondi spesso divisi dalle radicalizzazioni del berlusconismo e dall’attuale legge elettorale”). Nell’arcipelago ciellino, intanto, si moltiplicano i segnali di insofferenza nei confronti del berlusconismo, a partire dal recente invito del governatore lombardo Roberto Formigoni (sarebbe una “strada

molto saggia” se Berlusconi “decidesse liberamente” di lasciare il ruolo di premier e cercare altre vie “per un governo diverso”). Intanto è sul settimanale ciellino ‘Tempi’ che il vicedirettore di ‘Libero’ Franco Bechis fa il bilancio della giornata iniziata con la notizia da lui riportata di un imminente passo indietro di Berlusconi: “Che casino. Ho staccato tutti i telefoni e sto chiuso in ufficio. Mi sa che di qui esco domani, per il voto alla Camera sul rendiconto”.

Ska

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