Gratta, vince e regala caffè sospesi

Varese come Napoli - Dal 24 aprile al bar Lucchini di via Sanvito è decollata una moda tutta partenopea

– A Napoli è una vera e propria abitudine quella di ordinare un caffè e di lasciarne un altro “sospeso”, offerto a uno sconosciuto di passaggio che, alla prima occasione, ripeterà il favore, lasciando a sua volta un caffè pagato per qualcun altro. Ma anche Varese non è da meno. È già capitato che alcuni baristi aderissero alla giornata del caffè sospeso che cade il 10 dicembre, o che esplicitassero che nel loro locale vi fosse la possibilità di lasciare un caffè sospeso. Diverso, invece, il caso del bar Lucchini di via Sanvito 55, dove il 24 aprile scorso la tradizione ha preso il via del tutto spontaneamente, dal basso, in perfetto stile partenopeo. «La data la ricordo bene perché l’ho scritta in calce sul cartoncino su cui ho segnato i primi caffè sospesi – spiega, la barista – Quel giorno un ragazzo è entrato nel bar e ha comprato un gratta e vinci da 3 euro, vincendo 3 euro. E ha detto: con questi soldi compro un caffè per me e ne lascio due sospesi. Io sapevo di questa usanza e ho commentato che mi sembrava una bella idea. Ma appena è uscito mi sono detta: “e adesso come faccio a segnarli questi caffè sospesi?”». Detto fatto, Erica ha preso un cartoncino bello grande e ha scritto la data e «2 caffè sospesi». Forse non immaginava la portata del gesto, perché poco dopo è entrata Alessandra, una cliente habitué, e prima ancora di bere il suo caffè ne ha lasciati altri due sospesi. E così ancora Francesca, che è napoletana e che in un solo momento si è sentita

a casa.«Devo dire che entrare al bar con l’obiettivo di farsi offrire un caffè è una cosa che succede abbastanza spesso – continua la barista – Capita che qualcuno entri e mi chieda: me lo offre un caffè? Si tratta di italiani nella maggior parte dei casi, anche se non mancano neppure gli stranieri. Poco dopo l’affissione del cartello, infatti, è entrato un signore che mi ha chiesto la cortesia di offrirgli un caffè. E io gli ho risposto: “non sarò io a offrirglielo, ma i clienti del bar”».Il cliente, del tutto all’oscuro della tradizione partenopea, ha cominciato a chiedere spiegazioni. La scena si è ripetuta per un bel po’ di volte, sempre con scambi di sorrisi e qualche espressione di meraviglia. La risposta è stata immediata: chi può, lascia un caffè sospeso. Chi non può, lo beve volentieri. In totale, in tre giorni, sono già stati lasciati sospesi dieci caffè, di cui sette bevuti. «Penso proprio che il caffè sospeso diventerà una tradizione di questo bar – dice Erica, che è originaria di Alba e che non aveva mai pensato di attivare qualche cosa del genere a Varese – Adesso sostituirò il cartello fatto alla bell’e meglio con uno definitivo». E via libera alla solidarietà e alla cordialità. Perché il caffè sospeso, oltre a dare una mano alle persone che hanno meno mezzi, a Napoli è prima di tutto un gesto di cortesia: tutto possono beneficiarne e tutti possono aderire all’iniziativa, solo per il gusto di fare una gentilezza al prossimo. Proprio come disse la pacifista : «Praticate gentilezza a casaccio e atti di bellezza privi di senso».