Green economy sconosciuta «Nei programmi non c’è mai»

VARESE La difesa dell’ambiente in Regione e a Roma. Legambiente ha organizzato un dibattito pubblico, ieri sera, per verificare la disponibilità dei candidati di tutti i partiti a portare avanti battaglie sulla biodiversità e tutela del territorio.«Si parla tanto di green economy, ma in tutti i programmi per le politiche non ci sono molti accenni» è l’accusa che ha lanciato all’inizio del confronto la direttrice regionale di Legambiente Barbara Meggetto.A rispondere, la candidata alla Camera del Pd Maria Chiara Gadda: «Dal 2009 al 2011 sono cinquemila le imprese nella nostra provincia che hanno investito in innovazione green economy. Chi andrà a governare deve puntare su un patto per la riconversione industriale. Nel nostro programma sono presenti queste idee».E Monica Frassoni, candidata di Sel: «La priorità del prossimo governo dev’essere investire sulle rinnovabili». Più movimentato il confronto tra chi corre al consiglio regionale, dove a moderare è stata la vicesegretaria di Legambiente Varese

Valentina Minazzi.Presenti Luca Marsico (Pdl), Marzia Giovannini (Sel), Andrea Barcucci (Idv), Renata Castelli (Pd), Andrea Calori (lista Ambrosoli), Michela Barzi (Etico per un’altra Lombardia), Roberto Cenci (Movimento5Stelle) ed Emanuele Monti (Lega). Quest’ultimo si è rilevato la vera sorpresa. Dal momento che, proponendo le sue idee per contrastare l’impoverimento dell’ambiente, ha attaccato la Svizzera. Accusandola di «inquinare» il territorio lombardo. Insomma, una presa di posizione interessante per un leghista, visto che il partito di Maroni guarda sempre con un complesso di inferiorità verso la Confederazione Elvetica.«La battaglia che occorre portare avanti in consiglio regionale è quella di impedire l’apertura di troppe cave. Guardiamo al caso di Cantello, ma anche a quello della Holcim. Gli svizzeri sono molto attenti al loro territorio, quindi vengono da noi. La Regione Lombardia deve istituire un divieto di aprire cave entro un certo numero di chilometri dal confine, così da rendere antieconomico il passaggio». M. Tav.

s.bartolini

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