Ha già ucciso una volta. E ora ha di nuovo agito con una violenza inaudita. Mario Fiordimondo, 37 anni, è l’uomo che lunedì 2 giugno ha cosparso di benzina e dato fuoco al titolare di un bar a Fagnano Olona, nel Varesotto. La vittima, un barista 44enne di origine cinese, è ora ricoverata con gravi ustioni. Fiordimondo è indagato per lesioni aggravate, ma si trova a piede libero. Il suo nome, però, è già noto alla cronaca nera: nel 2009 ha ucciso a coltellate Patrizio Castiglioni, un volontario della Protezione Civile.
La sua storia giudiziaria è segnata da un delitto violento compiuto a soli 21 anni, quando ancora era un tossicodipendente con precedenti per droga. All’epoca, una lite scatenata da un debito di 130 euro tra il figlio della vittima e un parente dell’aggressore finì nel sangue: Fiordimondo intervenne, inseguì Castiglioni per strada e lo colpì due volte alle spalle con un coltello, uccidendolo. Condannato a 17 anni con rito abbreviato, scontò 14 anni effettivi di carcere, beneficiando di una riduzione di pena in appello dovuta a un errore nel calcolo da parte del giudice.
Oggi, dopo aver scontato la sua pena e ritrovato la libertà, Fiordimondo torna al centro delle cronache per un gesto altrettanto brutale. Secondo le testimonianze e le prime ricostruzioni, l’uomo si sarebbe presentato al bar Alex con una tanica di benzina e avrebbe dato fuoco al titolare durante un diverbio ancora da chiarire del tutto. Un gesto che ha riacceso l’allarme in paese: i residenti, già scossi dal suo passato, esprimono ora forte preoccupazione per la sua presenza in libertà.
L’indignazione cresce soprattutto tra chi conosce la vicenda dell’omicidio di Castiglioni e teme un ritorno di comportamenti violenti. “Non è una persona stabile”, si sussurra tra i residenti della Valle Olona. Le forze dell’ordine lo conoscono bene, così come molti cittadini, che oggi chiedono protezione e giustizia.
La Procura dovrà ora valutare l’eventualità di una misura cautelare. Nel frattempo, il timore si mescola alla rabbia: “Ha già ucciso, ora ha bruciato un uomo vivo. Cosa deve accadere ancora?”, si domanda chi vive ogni giorno a Fagnano.