Una scelta non facile, anzi tutto il contrario, però necessaria. È quella che ha dovuto prendere , presidente della Vedanese, società che a breve annetterà interamente il suo settore giovanile a quello della Varesina. Una decisione che lo ha esposto a critiche, che gli ha fatto piangere il cuore, ma che non poteva esimersi dal prendere.
E che lo stesso Binaghi ci spiega così: «La Vedanese ha più di 120 tesserati ma non può garantire a tutti di poter giocare. Vi spiego: ho sette bambini del 2004, dieci del 2003, sette del 2002, undici del 2001, nove del 2000 e quattordici del 2009. Giocando a 11, numericamente in prospettiva per il prossimo anno non siamo nemmeno lontanamente vicini a poter proporre una rosa adeguata per annata, tantomeno mischiandole (come fatto negli ultimi 2 anni per tamponare le situazioni). Perciò ad oggi, l’unica possibilità che potrebbe offrire Vedano, da sola e senza aiuti, sarebbe quella di dire ai ragazzi dagli 11 anni in su: “Mi spiace, cercatevi una squadra”». Da qui nasce, quindi, l’accordo con la Varesina che è prossimo a diventare definitivo: «Questo è il momento giusto per poter salire su un carro solido, strutturato e organizzato, economicamente in grado di gestire ammodernamenti e nuove possibilità per Vedano ed i suoi ragazzi. Il settore giovanile della Vedanese passerà perciò sotto il nome della Varesina. Ma gli accordi di massima sono chiari: i ragazzi di Vedano devono avere la possibilità di giocare. Questo è il tassello base su cui si fonda questo possibile accordo. Non credo servano altre frasi ad effetto. In un mondo in cui è palese che le piccole realtà cercano di unirsi per sopravvivere (e gli esempi recentemente sono tanti) abbiamo la possibilità di unirci a una realtà che al momento è forse la più importante del nostro territorio, che garantisce investimenti e futuro per i nostri ragazzi, non per me, non per i miei collaboratori, ma per i nostri ragazzi di Vedano».
Quest’anno la Vedanese festeggia i suoi settant’anni, ma il presidente Binaghi è stato accusato da più parti di voler fare il funerale alla società: «Sono stato un giocatore della Vedanese fino ai quarant’anni, ho allenato anche tre squadre contemporaneamente, vivo per la Vedanese e qui giocano anche i miei figli: far sparire il settore giovanile non mi piace, però la mia coscienza mi dice che se voglio far giocare tutti i bambini questa è l’unica soluzione. Toglietevi dalla testa che per me, per noi, sia facile. Anzi, credo che sia facile solo per le, per fortuna poche, persone che questa scelta la stanno criticando. Quest’anno la FC Vedanese festeggia i settanta anni di attività. Un traguardo importante che è stato raggiunto grazie al lavoro di molti e alla costante attenzione dell’amministrazione comunale. Sono consapevole di ciò e, come presidente, me ne assumo la responsabilità. Anche per questo motivo, voglio chiarire che non ho alcuna intenzione di porre termine a questa lunga storia e, infatti, anche l’anno prossimo la FC Vedanese sarà attiva. Il brand Vedanese non sparirà, perché una squadra di calcio a 5 continuerà a portare alto il suo nome».