I familiari non si danno pace “Alex ucciso da un’auto pirata”

SALTRIO “Alex è stato vittima di un pirata della strada”. Questi i risultati clamorosi della perizia tecnica di parte commissionata dai familiari di Alex Gottini, il ventinovenne di Saltrio morto lo scorso luglio a Clivio in un incidente motociclistico. Secondo i parenti del ragazzo non si sarebbe trattata di una tragica fatalità. O meglio, Alex non avrebbe fatto tutto da solo. Il motociclista, uscito di strada in un punto perfettamente rettilineo, sarebbe stato ostacolato da qualcosa o qualcuno.

Un veicolo pirata svanito poi nel nulla dopo l’incidente, sulla cui esistenza però non esistono testimonianze oculari.
Secondo la ricostruzione ufficiale lo scorso 3 luglio il giovane Alex all’altezza di via Cantello perse il controllo della sua motocicletta schiantandosi contro un cartello stradale. Nel terrificante impatto riportò lesioni gravissime e morì praticamente sul colpo. I familiari, sconvolti dal dolore, fin dal primo istante non avevano creduto a quella versione ribadendo in più di un’occasione che un pilota tanto esperto come Alex non avrebbe potuto perdere il controllo della moto senza motivo su un tratto di strada dritta e in una giornata di sole. Nessuno tra i familiari del ragazzo si era rassegnato a quella ipotesi, peraltro ricostruita sugli elementi a disposizione delle autorità inquirenti. Così la famiglia Gottini non si è data per vinta e, a caccia di un possibile pirata della strada, ha deciso di affidarsi a un perito specializzato in incidenti di moto: «Dalla perizia effettuata da un esperto – spiegano i familiari di Alex – è emerso che Alex non ha fatto tutto da solo. Ha compiuto una manovra anomala e non conforme al tratto di strada percorso. Bisogna chiarire cosa possa essere accaduto, ma intanto resta questo dato di fatto. Qualcuno che abbia provocato l’incidente deve esserci di sicuro. Da parte nostra stiamo cercando di andare avanti con le indagini perché vogliamo tentare in tutti i modi di arrivare alla verità. Il perito si è servito di fotografie, di rilievi tecnici, sopralluoghi e di tutto ciò che poteva essere utile alla ricostruzione della dinamica dell’incidente». Sono trascorsi più di quattro mesi ma purtroppo finora nessuno ha segnalato un bel niente di utile rispetto al tragico incidente. Un fatto singolare considerando che la strada sulla quale Alex aveva perso la vita è sempre molto trafficata, soprattutto nella fascia oraria in cui si era verificato il sinistro. L’intenzione di rivolgersi a un esperto è stata dettata dalla voglia di fare chiarezza su una vicenda che a causa della mancanza di testimonianze decisive resta ancora poco chiara. «Vogliamo che esca la verità – ripetono i familiari di Alex – e se qualcuno ha visto qualcosa lo dica». In nome del giovane Alex Gottini la famiglia andrà fino in fondo facendo ogni sforzo possibile per riportare a galla la verità.

b.melazzini

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